Non sono fuggito, sono andato a riscaldarmi.
Cazzo dici c’erano 12 gradi, ma cosa volevi riscaldare? Il cuore ti brucia, la testa ti scotta, l’anima non la scongeli.
In acqua si stava bene, non c’era nessuno. Tiepida, un po’ di vapore. Mi stavo facendo i fatti miei. Spiegami perché ha scelto proprio la mia corsia?
...
Il caso non esiste.
Ed il costume rosso?
Gran bel culo! Ultimamente devo dire che le tue donne hanno sempre un lato B molto attraente.
Le mie donne? Cupido ma stai fuori di cervello?
Guarda che non riuscirai ad allontanarti. Non basta chiudere i profili social.
Ecco appunto vogliamo parlare delle foto? Ci volevano pure le foto? Stasera mi sono sentito una merda. “Ieri avete vinto? Hai visto le foto del Trofeo? Belline”. Sono caduto dal pero. Non sapevo rispondere a quel sorrisetto un po’ incazzoso. Ma poi dove sono queste foto?
Su Facebook, coglione!
Manco ce l’ho un account Facebook.
Che importa, c’è una bella foto di voi due in acqua.
Ma ci saremo visti un minuto in acqua.
Ero lì per quello. Al posto giusto al momento giusto. Comunque non sentire niente ti fa solo illudere di stare bene.
Il Po a Cremona scorre veloce
Lorenzo Calderoli ha un profondo legame con il Po. Le albe ghiacciate ed arancioni viste dal finestrino del treno quando la nebbia si dirada. I tramonti caldi ed arancioni sempre su quel regionale che lo porta avanti ed indietro tutti i giorni. Le corse sull’argine nella perenne umidità per rincorrere le endorfine del piacere. Chilometri e chilometri, scarpe consumate a pensare di stare fermo. Lorenzo dovresti stare fermo come il cielo senza sentimenti. Invece di desiderare le nuvole senza trovarle, dovresti riaprire le porte di quella capanna sul fiume. C’è scritto il suo nome.
...
Il Po scorre, soprattutto nelle giornate di pioggia. L’armonia delle cose sta nel suo perenne mutamento e continuo contrasto tra gli opposti. Il fuoco che brucia Lorenzo, che arde la sua passione è il movimento della trasformazione, la vita immortale che gli è stata sbattuta in faccia e la distruzione che sta cercando a duro muso. Difetti perfetti.
Svegliarsi la mattina stringere un corpo nudo in preda all’eccitazione, provarne desiderio senza mentire. Baciare la pelle liscia ad occhi chiusi nel silenzio di una mattina piovosa, inizio di una giornata perfetta sotto le coperte senza esagerare. Senza colpa.
Un breve viaggio in macchina senza oltrepassare i limiti di velocità per andare a nuotare, sotto la pioggia. Grande concentrazione, la mente comanda ed il corpo esegue, i risultati arrivano. Un miglioramento ricorrente, perenne. Un modello non standard regolato da leggi favolose, che illudono quando fuori piove. Non servono parole, i numeri parlano e giustificano la fatica, la costanza e la determinazione. Il tempo prende tutto, si è preso l’amore di Lorenzo. Lorenzo vince contro il tempo in acqua.
Lorenzo non comanda il cuore, la volontà si piega alle scelte della coscienza. Il coraggio di dimenticare una parte di se che dovrebbe rimanere nascosta e segreta. Che spinge per uscire allo scoperto, una sensibilità che si riesce a vedere anche dietro quella barriera. Senza colpa.
Il costume rosso non l’aveva mai messo, ma è lei. La riconoscerebbe anche ad occhi chiusi, c’è sempre posto per lei. 1 su 8 questa era la probabilità. I numeri non mentono mai. Lorenzo la abbraccia in acqua sotto la pioggia, lei non riesce a dire di no. Lorenzo si sente vicino e Federica non si sente lontana. Lorenzo resta e se ne va in una contraddizione attesa senza aspettare il proprio posto. In verità Lorenzo scappa costantemente nella sua unità immaginaria (radice quadrata di meno uno). Oggi c’è anche quella, che giornata! Vite parallele che si sovrappongono al di fuori di quella capanna sul fiume, dove le lacrime scorrevano per una donna che non si accorgeva di lui.
Difficile non rispondere alle frasi dette sottovoce. ifficile non pensare ai momenti del passato quando gli altri non capiscono gli sguardi rubati. Un po’ di disagio c’è perché il passato non è lontano, è realmente accaduto. I dubbi sono sempre gli stessi.
Riprovare tutto com’era prima, due corpi sotto le coperte. Senza anelli, senza bracciali, senza collane, senza orecchini, senza desideri materiali. Al buio, quando fuori piove ancora. Baciarsi, tutta la notte, storie di seduzione, corpi che si incrociano per placare il desiderio e la sete di passione. Fare l’amore sconfiggendo il tempo, perché quelli come Lorenzo chiudono gli occhi solo per allontanarsi.
Lorenzo vuoi stare fermo?
Lorenzo Calderoli è un Alpino.
Gli Alpini sono un universo parallelo, sono gli unici veri amici di Lorenzo. Non li vede spesso, quando li vede si sente libero di poter dire quello che vuole. Di potersi confidare. Gli Alpini non giudicano, non si permetterebbero mai di farlo. Sono grandi amici, si proteggono a vicenda come angeli custodi. Gli amici Alpini di Lorenzo sono sempre stati presenti nei momenti importanti della vita di Lorenzo.
...
Al ritorno da un breve viaggio a Londra, Lorenzo ha raggiunto i suoi compagni di corso a notte fonda, aveva voglia di dire loro cosa sta succedendo nella sua vita. Aveva voglia di liberarsi. Come sempre non è stato facile confidarsi, le parole sono uscite piano piano sempre più pesanti, le esperienzeLorenzo vuole che ricominci a gonfie vele, sta uscendo dagli schemi per ricominciare ad amare. Ormai non ha nemmeno paura di ferire con la verità, ieri sera ha aggiunto ancora qualche particolare alla sua storia. Vedere Monica in lacrime davanti a lui, che gli ripete allo sfinimento che lei lo ama, è un’emozione troppo difficile da vivere. Lei gli prende le mani, lo guarda negli occhi come se questo potesse in qualche modo aiutarla a capire questa decisione. Per lei la loro storia d’amore non dovrebbe tramontare, semplicemente perché è nata ed ha fatto battere i loro cuori infinitamente. Dovrebbe essere per sempre. Il cuore di Lorenzo batte in ritardo, il cuore di Lorenzo si vuole fermare per ricominciare da capo.
La guerra del cuore. Non mi chiamare più amore, non mi chiamare più tesoro. La Fede è pesante al dito, Lorenzo la sente che stringe. L’umiliazione della verità, parole pensanti che andrebbero ponderate. Adesso siamo soli, che cosa faremo?
Tic-Tac. Il cuore di Lorenzo potrebbe stare da solo, sarebbe facile. È un brutto momento e Lorenzo vuole stare un po’ spento. Meno per meno fa più.
Tic-Tac. Il cuore di Lorenzo potrebbe cercare quella strega che brucia nella sua anima e che lo potrebbe tranquillizzare. Più per più fa più.
Tic-Tac. Il cuore Lorenzo potrebbe riconquistare Federica, sedurla di nuovo, riprovare quelle emozioni che con lei ha vissuto. Cercare quello che non ha, conoscendo la passione istintiva che c’è con lei. Meno per più fa meno.
Tic-Tac. Il cuore di Lorenzo potrebbe riconquistare Monica, sedurla di nuovo, riprovare quelle emozioni che con lei ha vissuto. Cercare quella passione istintiva che non ha, conoscendo quello che ha con lei. Più per meno fa meno.
La matematica non mente, il piano cartesiano ha un significato profondo. L’ordine non c’entra. Il caso determina il susseguirsi delle cose, l’analisi equilibrata delle scelte stabilisce cosa farà l’amore. Il software del destino non sbaglia. Lorenzo, non c’è niente di male se chiedi più. Lorenzo dovresti lasciarti andare perché c’è sempre meno tempo per amare. Devi dire tante piccole cose, dovresti andare a cogliere delle margherite per godere delle vere emozioni delle vita.
Emozioni che non si possono toccare, emozioni che si provano senza fatica. Emozioni fisiche, reazioni chimiche che salgono, passano dal cuore per arrivare al cervello. Basta fare quello che si vuole per provare quelle sensazioni? Reazione rivoluzionaria alla consuetudine elaborata dalla mente che non si accontenta, che comunica con il cuore quello che le parole non riescono a dire. Felicità universale e leggerezza di spirito.
Lorenzo si sente in debito con i suoi amici Alpini, anche con loro da meno di quello che riceve. Lorenzo non si sente puro di cuore, vorrebbe volersi bene, ridere, scherzare, amare, sperare come gli altri. Forse la soluzione è solo rientrare in quegli schemi, uniformarsi ed essere triste come la Gente. Si può amare in silenzio ed “a modo mio”, bisogna essere amari in compagnia per sopportarsi.
Lorenzo, alla fine la risposta ce l’hai dentro di te. La cosa più importante è non mentire a te stesso.
Lorenzo Calderoli c’è riuscito. Ha fatto il vuoto pneumatico intorno a se. Ha allontanato tutti, rimangono solo loro. Il passo più difficile. Poi il nulla. Zero assoluto, zero gradi Kelvin. Sente i brividi nel cuore, è passato tanto tempo dall’ultima volta. È molto più difficile ora vivere e sperare di stare meglio. Ha distrutto quella famiglia che ha costruito con tanta pazienza, fatica ed armonia con Monica. Ha perso quello che gli mancava, quella passione che lo completava, quello che aveva trovato di nuovo con Federica, quella che aveva spazzato via il passato. Anche Elisa è svanita nel nulla, nei suoi post. Nel futuro non c’è più nulla. Solo lui. Forse non c’è mai stato nessuna nemmeno nel passato presente. Nel passato remoto, sì. Quella strega che bruciò sul rogo è ancora viva nella sua anima. Si sta spegnendo, non lo sta più ad ascoltare. Forse è questa la salvezza.
...
Un tempo gli sarebbe bastato, ora è quasi pentito. Cerca la solitudine che lo spaventa. I pensieri non si riescono a fermare, battono in quella testa perennemente. Il cuore non conta più, l’anima si è congelata. Solo la mente. Il corpo non è contento perché il mondo non gira più intorno a lui.
È difficile pensare al futuro, il software del destino ha identificato quattro strade ma una sola è quella possibile nella sua mente. Perché è la sola sconosciuta, la sola che potrebbe portare ad una nuova vera creatività dello spirito e dell’anima profonda. Le altre tre vie sono per i perdenti. La verità gli si deve sbattere in faccia, scrivere di se stesso non basterà. Indietro non si torna più, è troppo tardi. Non crede proprio che sia così, però ci crede in quello che fa, nelle sue decisioni, nel suo percorso.
Lorenzo devi tornare a ridere, in fondo forse basta anche solo sorridere. Lorenzo devi riscoprire di nuovo la felicità, devi ritrovare l’equilibrio. Ciao! Lorenzo devi trovare un’altra come lei. Ricominciare da un ristorante sotto un porticato, dal cibo semplice, dal vino bianco, da una piccola tavola ben apparecchiata con una tovaglia bianca. Da due occhi da guardare, da una bocca da baciare, da una lingua da limonare, da due orecchie da leccare, da una faccia da pastrugnare, da un seno piccolo e sodo da sfiorare, da un culo tondo da toccare, da due gambe lisce da incrociare durante la notte. Dimentica tutto senza alcun rispetto. Porta via il futuro dalla tua mente piangendo qualche lacrima. Dove vai?
Lorenzo sai chi sei, Lorenzo sai da dove vieni. Possibile che tu non riesca a condividerlo con nessun altro. Domani sarà tardi per i rimpianti. Non sei più tu, non dormi più piano e comodamente. Non c’è più silenzio. Fuggi dalla tua vita, Lorenzo sento la tua angoscia. Lorenzo non puoi più stare qui, devi volare via. Spegni quel pensiero, almeno per un attimo e dimenticati di te stesso. Smetti di sopportare e spegni in cervello, guarda come ti sei ridotto. Ti sei preso in giro, rimane un magone in gola che fa male, vedrai che non ti aspetta più nessuno. Ora sei un passo indietro, non uno avanti. Lorenzo pensa a come ti sei ridotto, hai sbagliato? Un passo l’hai fatto, chissà se è stato fatto nel verso giusto per riprendersi la vita che vuoi tu.
Forse mi devo veramente tatuare un punto interrogativo sulla pelle. Ma non saprei se farlo in bianco e nero o a colori.
Io No!
Lorenzo Calderoli crede di poter controllare tutto quello che gli sta accanto. Come un modello matematico, come il software del destino. Le teorie di Lorenzo Calderoli non valgono un cazzo. Lorenzo deve sbagliare secondo la sua visione senza controllo, capiterà quello che deve succedere. There are no accidental. Le strade si possono interrompere anche dentro un fast food, si incroceranno di nuovo se disegnate su un foglio di brutta.
...
Tutto questo fa male, Lorenzo sa che fare male fa male. Ogni giorno della vita futura si sveglierà, si guarderà allo specchio per scoprire che non solo si è fatto male, che ha procurato dolore, ferite che forse non si potranno ricucire.
Lorenzo non tradire anche te stesso. Hai distrutto tutto, ora c’è solo una strada: la ricostruzione. Lorenzo devi diventare una persona profondamente diversa da quella che eri.
Niente spazio, trova quella donna che vede attraverso gli occhi. Tra voi due niente spazio. Cercala in mare tra le sirene. Cercala tra i monti tra i folletti dei boschi. Cercala in cielo tra le nuvole colorate di arancione. Cerca quella strega che ti illumini senza incantarti.
Accadono molte cose senza controllo, l’amore muore in autonomia. Si spegne come il sole al tramonto. L’amore non nasce per caso. Si accende come il sole all’alba. There are no accidental.
Lorenzo sei pronto a perderti tra le correnti del mare? Ci vuole coraggio ad abbandonare il sentiero tracciato in quel bosco. Volare in cielo è molto diverso da correre sulla terra ferma. Il mondo ora va più veloce di te, non sai più starci al passo e rischierai di affogare solo in mezzo nell’oceano delle paure terrestri.
Lorenzo Calderoli si è perso ed ha bisogno che qualcuno gli indichi la strada per tornare. Nuotare, annegare, affondare. Respirare bugie false che illudono l’abbaglio della vita reale, Lorenzo si è dimenticato degli inganni della mente. Il vuoto delle giornate senza pensieri lo fanno vagheggiare tra le fantasie di storie d’amore vissute in tempi passati quando la società era un’utopia.
...
Non pensare più alle conseguenze delle decisioni allucinando la mente alle sconfitte dell’amore. Miraggio della felicità perduta, Lorenzo paga i sorrisi forzati. Dimenticare o respirare? Illusione eterna di un’armonia che disegna la perfezione del paradiso. La natura non è contro l’amore, la società disprezza i sentimenti e li rinchiude in gabbie predefinite. Lorenzo deve naufragare per scoprire qualcosa di diverso, qualcosa di vero. Contro le regole, quelle leggi del sistema che conosce e che, se rispettate, vanificano la creatività a discapito della pace sociale. Il pragmatismo deve essere sconfitto dall’emozione dell’amore, dalla passione delle notti infuocate trascorse a parlare con Elisa dei sogni disciplinati da pratiche consuetudinarie. Notti senza dormire alla scoperta della verità della vita, dell’oggettività di una sola anima da dividere con qualcuno sinceramente innamorato. Qualcuno capace di perdersi nella sincerità di autentiche parole, qualcuno preparato a cambiare strada per volare perché non si accontenta di correre.
Lorenzo può scrivere per anni sempre le stesse parole. Questa è l’unica cosa che può fare “forever”. Queste non sono voluminose frasi dette a caso per esperti conoscitori dell’animo umano. Queste sono espressioni delle sue emozioni, quelle che si strozzano fra le labbra. Ragionamenti che non escono dalla sua bocca, spinti dalla mente e bloccati dal cuore. Consigli dell’anima che si vuole liberare dedicandosi alla ragione dell’amore impetuoso più che alla pace dei sensi. Lorenzo non vuole morire in silenzio, vuole vivere una passione sfrenata. Intense follie giornaliere per scoprire la serenità e la tranquillità perpetua dell’infinito.
Lorenzo è un casino. Lorenzo è un bordello atomico. Lorenzo ha perso il controllo della sua mente perché vuole seguire il suo cuore alla ricerca dell’anima. Lorenzo è alla ricerca della parte immateriale dell’essenza, della psiche più profonda della natura umana. Lorenzo conosce il suo corpo e non riesce a mentire a se stesso.
Lorenzo, Elisa è lei che vuoi. Anche con il senno di poi. Senza perché, senza domande, senza risposte. Senza paura.
Cupido: привет Lorenzo!
Lorenzo: che cazzo ci fai qui? Sei venuto a rompere la palle anche a Los Angeles?
Cupido: non fare il maleducato, non mi presenti Elisa?
Elisa: привет, ma come fai a sapere il mio nome?
Cupido: Lorenzo mi parla spesso di te. Sapevo che ti avrebbe portata qui questa sera dopo l’allenamento, volevo vederti dal vivo.Un mio amico a NY mi ha detto cha hai un bel culo. Ha proprio ragione.
Elisa: scusa ma come hai fatto a guardarmi il culo?
Cupido: belin non è che una mussa del genere passa proprio inosservata. Lorenzo ha ragione, sei molto bella. Ma sei troppo alta per lui, mollalo lì. Ti porto a vedere i RHCP questa sera.
Lorenzo: allora hai finito di rompere il cazzo! Ci fai finire le nostre birre e mangiare ‘sti due gamberetti fritti? Ho già i biglietti per i RHCP, vatti a fare un hamburger e cercati qualcun’altra questa sera.
Cupido: permaloso. Qui ti arrestano se bevi una birra in strada. Va beh me ne vado, se vedemo. до свидания Elisa è stato un piacere, mollalo li quel besugo.
Elisa: ma è il tipo che ti ha rubato la 500?
Lorenzo: si è lui
Elisa: è proprio simpatico, anche un bel figo.
Lorenzo Calderoli è di nuovo in viaggio direzione US West Cost, si torna a Los Angeles. Il fuso è duro da smaltire, le 5 (o 6) ore di New York sono una bazzecola in confronto alle 9 ore del PDT. Quel visto è una fucina di ispirazione, però ora la barba è più corta. Durante il volo è bello quando dal buio arriva il giorno, Lorenzo aspetta sempre quel momento ad occhi aperti perché le città sotto di lui non dormono. Anche se è stanco ed ha finito i sorrisi, ha deciso di riscoprire quel coraggio ed affrontare le decisioni. Non c’è niente di meglio che scoprire qualcosa di nuovo; non bisogna vivere per il cambiamento, piuttosto dentro l’innovazione. Solo il rinnovamento dell’anima potrà saziare il fuoco interno della passione. L’evoluzione della mente passa per le scelte più dure, quelle che non si scordano e che segnano per sempre.
...
L’amore non è per sempre, alcuni impegni fingono di esserlo. Lorenzo non si fida di se stesso quando si dice che va tutto bene così. Fragile sognatore viene da un mondo che non può vedere, si nasconde dietro limiti pericolosi. Vive per la riforma ed odia le novità. Oggi Lorenzo vuole scordare l’ombrello e rimettere a posto un po’ di pezzi. Scordare il presente e pensare al futuro anche se non è bello, il passato oramai l’ha metabolizzato. Lasciatelo sognare.
Lorenzo stasera ha invitato Elisa al Rhytm Lounge, tornano a cantare i Red Hot Chili Peppers. Il nome della band non è nemmeno lo stesso, sono passati più di 35 anni da quando li scoprì con stupore in questo piccolo locale giù a LA downtown. Il sound è diverso, ora c’è un vuoto dentro. In fondo all’universo solo gli occhi verdi di Elisa potranno salvare quel buco creato dalle solide certezze della storia. Sopportare l’immaginazione sapendo che la verità non è un’idea fittizia di un pensiero da nascondere è la considerazione che il giudizio ha più conseguenze della stima personale.
Elisa è già in California da un po’; era talmente lontana che Lorenzo non si è neanche accorto che non c’era. Questa volta tocca a Lorenzo passare in reception e fare il check-in dopo di lei. Ovviamente lei non lo sta aspettando in camera, figurati. Lorenzo trova un biglietto sulla scrivania scritto in russo: “Sono in piscina ad allenarmi con degli amici, ti aspetto amore mio”.
“12 ore di volo, 9 ore di fuso e devo andare pure ad allenarmi con gli amici russi di Elisa? Come minimo ci sarà Vladimir che mi farà un culo come una capanna”. Lorenzo prende costume, cuffia ed occhialini a specchio, corre giù al parcheggio salta sulla Mustang Rossa, il motore romba.
“Morozov fammi pure il culo, non posso resistere ad Elisa”. Lorenzo oggi vuole passare del tempo con Elisa, può accettare anche di dividerla con qualcun altro. È passato del tempo dall’ultima volta che Lorenzo si presentò ai cancelli dell’UCLA; c’è sempre Bob che lo riconosce immediatamente. Si salutano come due vecchi amici, come se non fosse passato neppure un giorno. Lorenzo conserva ancora quel piccolo ricordo che Bob gli diede quando seppe che Lorenzo non sarebbe tornato per un pezzo. Bob non trattiene Lorenzo, sa che lui è li per Elisa e che brucia di passione per lei. È sempre stato così.
La natura si è dimenticata di lei: il corpo di Elisa è tremendamente atletico, la pelle abbronzata dal sole, il segno del costume sulle spalle, un sorriso disegna il paradiso. Anche lei ha gli occhialini a specchio, guarda verso di lui e fa finta di non notarlo. Quell’euforia sul suo viso non riesce a nascondere quello che ha dentro di lei. Non esiste un altro amore. Scivola via con la spensieratezza nell’anima, più veloce di prima. Don’t go easy on me, Elisa.
Tranquillo non sono!
E la notte ti vengo a cercare
Anche se non so dove andare
Poi ti cerco nel vento
In un giorno di mare
Oppure negli occhi
Di un meridionale
Scusa
...
Non riesco a stare fermo
Ma per favore
Non mi dire stai tranquillo
Perché tranquillo non sono
Perché se cerco e non trovo
Io mi agito oh oh
E non mi dire stai tranquillo
Perché tranquillo non sono
Perché se cerco e non trovo
Io mi agito oh oh
Ma come faccio a stare allegro
Se ti cerco
E non ti trovo
Forse dovrei aspettare
E stare più sereno
Tranquillo aspettare
Come fa il portiere
Prima del calcio di rigore
Aspetto
Io non so cosa aspetto
E non so dove aspetto
Aspetto e spero
Aspetto
Io non so cosa aspetto
E non so dove aspetto
Scusa
Non riesco a stare calmo
Ma per favore
Non mi dire stai tranquillo
Perché tranquillo non sono
Perché se cerco e non trovo
Io mi agito oh oh
E non mi dire stai tranquillo
Perché tranquillo non sono
Perché se cerco e non trovo
Io mi agito oh oh
Ex-Otago
Compositori: Maurizio Carucci
Testo di Stai tranquillo © Universal Music Publishing Group
Lorenzo Calderoli vorrebbe solo due minuti di attenzione. Essere al centro del mondo per due soli minuti. Fermo in centro a fare qualsiasi cosa mentre tutto si muove intorno a lui. Anzi non in centro, meglio se fermo a lato, fermo in periferia, fermo dietro, fermo lontano da qualsiasi cosa senza paura. In centro, nel mezzo di un giorno qualunque. Potrebbe anche piovere in quel momento.
...
Sotto un temporale, Lorenzo non riesce a dormire. Elisa potrebbe arrivare da un momento all’altro. Non vuole perdere l’occasione di sentire il rumore dei suoi tacchi sul parquet in legno. Non la vuole lasciare andare via, come se fosse facile. Lorenzo non si vuole arrendere, il tempo non conta nell’eternità dell’anima. La maschera che Elisa porta riesce a confondere la vista, il cuore non mente, gli occhi parlano. Per questo non lo vuole più vedere. L’amore non svanisce in un attimo mentre resti muto a pensare all’agitazione dell’emotività interiore. La pioggia è acqua, pesante che non riesci a spostare. Fa male quando ti cade addosso, anche se sei steso in un letto ad ascoltarla al caldo sotto un piumone morbido. Elisa non sparire, io non dormo perché potresti arrivare. Alla fine ci ritroveremo, perché in fondo queste sono solo parole e vorrei cancellarti dai miei pensieri. Ho inventato questo mondo per non lasciarti andare. Equilibrio che non svanisce, dovrei allontanarmi da te all’improvviso, però continuerò a vivere queste emozioni che fanno male.
Cupido: Lorenzo, hai fatto del male ad Elisa tanto tempo fa
Lorenzo: da quando innamorarsi vuol dire fare del male? L’amore è gioia, felicità, risate, spensieratezza.Perché viverlo in equilibrio? Soffro di vertigini, ma non ho paura di salire. Mi arrampico ad occhi chiusi. Voglio scoprire i posti più alti, non voglio più scendere.
Sei pronto?
No, sento una nuova forza per ricominciare. L’energia del sole mi aiuterà a riconquistarla, ci vorrà del tempo. Non guarderò in basso.
Ci credo sei alto un metro ed un cazzo.
Non mi fermo più, non ci casco più, non me ne sono nemmeno accorto. Sono caduto nella sua trappola e mi ci sono trovato proprio bene. Giro ancora per strada a cercarla, non c’è più.
Va bene, ho capito. Ti ridò la 500 così la porti a Ravenna. Contento?
Si ma questa volta vieni anche tu?
In tre sulla 500?
Tu sei un tappo e guidi comodo.
Io e lei non ci stiamo.
Vai da solo, non affogare e lasciati trasportare ad un passo dal destino.
Questa sera aggiorno il software.
Due destini, due strade che si incrociano, due come noi. Dove sei? Come stai? Sei te che cerco nella Gente anche se ho paura di amare solo per due minuti. Elisa, io ero un bravo ragazzo. Non ti accontentare di un’illusione che svanisce, Lorenzo ti porterà un’emozione ogni giorno. Che cosa vuoi di più? Di fronte all’universo delle possibilità, rimaniamo soli comunque senza nessuna espressione. Io non ti proteggerò, difenderò il tuo cuore; ti porterò via con me dolcemente senza guardarmi più indietro. Voglio specchiarmi dentro ai tuoi occhi per l’eternità.
Alla fine la risposta ce l’hai dentro di te, l’importante è non mentire a te stesso.
Lorenzo Calderoli non riesce a riprendersi. Ha limonato 30 minuti con Elisa all’ultimo piano del Guggenheim su un divano scomodo in mezzo ad un mucchio di Gente che li osservava come se fossero un’opera d’arte vivente.
...
Come se niente fosse Elisa si rimette le scarpe nere con il tacco alto, strattona Lorenzo ed escono dal Guggenheim.
Andiamo fuori dal cazzo!
Ora fa caldo, c’è il sole su Central Park; un altro lunghissimo fischio e voilà un taxi giallo a disposizione. Fuori dalla casa di Peggy a Venezia, troverebbe facilmente un motoscafo per portarla in Piazza San Marco, Lorenzo ne è sicuro.
Colori, nero manca il bianco
Il MOMA è ancora più strano, qui la Gente è basica. C’è poco da ridere. Elisa è sempre molto interessata. Questa volta non si dilegua, guida Lorenzo nel mondo della cultura. Sarà stato quel bacio lungo una buona mezz’ora, passata ad intrecciarsi le lingue?
All’improvviso la coincidenza causale cosmica; mentre Lorenzo passa da una sala all’altra vede e sente un omino della sorveglianza esultare
Gooooool, belin che gol!
Questo l’ha mandato Cupido ma si è fatto sgamare subito. La Samp gioca a Sassuolo, sfida per il quarto posto ed accesso alla Coppa Campioni il prossimo anno. Lorenzo non resiste, forse Elisa s’incazzerà.
Allora quanto sono?
Sei italiano?
Si di Ferrara, tu sei di Genova, vero?
Belan!
Ho un amico di Genova che tifa Samp. Si chiama Cupido, lo conoscono tutti. S’ammazza di hamburger e beve solo Menabrea. Sta sempre al chioso sotto la sopraelevata a chiacchierare con i camalli. Lo conosci?
Si certo è passato qui pochi giorni fa, che fisico? Aveva gli sguardi di tutte le donne su di lui. Mi ha detto che saresti arrivato. Dovevo darti un’occhiata.
Solo a me?
In verità voleva sapere com’era il culo di Elisa.
Vabbè, mi dici quanto sono?
Due a zero, doppietta di Vialli.
Se vedemo, belin!
Comunque bel culo Elisa.
Lorenzo continua la sua visita, Elisa è sparita … ma si è fatta notare. Il design è bello, esalta l’eleganza della creatività. L’estro della fantasia libera la genialità suprema dell’essere umano. Il culto del bello oggettivo riempie il vuoto della memoria e gli spazi lasciati liberi dall’amore. Il design è perfezione, la vita di Lorenzo è imperfetta senza Elisa. Imperfetto è una coniugazione del passato, Lorenzo cerca la perfezione ed Elisa è la risposta per il futuro. L’amore immaginato sta pagando un conto salato. Lorenzo si dovrebbe allontanare da Elisa, gli manca il coraggio. Non può pensare di dividersi, ora continua a vivere queste emozioni con turbamento ed eccitazione.
Cupido, ma vaffanculo! Cosa ci fa qui la mia Cinquecento? Quella del ’64! Elisa è proprio lì davanti che la osserva ammirata.
Lorenzo, dov’eri finito? Ho incontrato un italiano simpatico, lavora qui come responsabile della sicurezza. Stava ascoltando la partita della Samp con il cellulare, mi ha detto che ti conosce.
Responsabile della sicurezza quello lì? Mah, sicuramente ha l’occhio lungo.
Bella questa 500 originale.
Eh, sì bella veramente, ne avevo una anch’io nel mio garage proprio come questa.
Allora quando torniamo a casa mi fai fare un giro? Abiti a Ferrara, vero? Potremmo andare Ravenna. Non ci sono mai stata.
Mi sa che quando torno la mia 500 non ci sarà più. Questa sembra proprio la mia, ha pure la stessa targa. Me l’ha aröbâ quel besugo imbelinato di Cupido.
Chi è Cupido?
Lascia stare poi te lo spiego.
Sembra un girone Dantesco, ma in alto c’è il Paradiso
Lorenzo Calderoli ama l’arte ma non la capisce, per nulla. Una giornata passata tra i musei di New York potrebbe rivelare qualcosa di più, alla fine meglio cercare quello che non si conosce, quello che ti potrebbe cambiare. Lorenzo non si ferma davanti ai musei all’aperto, è tempo di entrare nelle stanze della creatività della mente, del design sofisticato. Navigare cercando di non affogare tra tele, sculture, fotografie sospese come il suo destino senza gravità. Lorenzo deve recuperare le cose che ha perduto, cha ha lasciato, quelle che ha trovato perché il tempo non si arrende. Lorenzo deve guardare la sua nuova vita con ironia, esattamente come farà con quelle opere d’arte forse incompiute come lui.
...
Elisa mangia seduta al tavolo del ristorante, ha fame. Elisa e Lorenzo hanno sempre mangiato parecchio insieme anche quando non erano liberi di lasciarsi. Ennesima camicia bianca pulita, questa più stretta del solito; sempre jeans attillati che non nascondono le curve. Scarpe maliziose, tacco altissimo ovviamente senza calze. Vuoi andare al museo con le ballerine? Sia mai! Capelli lisci perfettamente pettinati, frangetta che copre parzialmente la fronte. Oggi c’è il sole, ma non doveva piovere tutto il week end? Non piove mai quando Lorenzo ed Elisa stanno insieme. La pioggia sembra inutile, non lo è affatto. Lorenzo vorrebbe passare il tempo a guardare muto la pioggia attraverso una piccola finestra, ascoltare il rumore delle gocce che battano sulla terra, sentire il profumo dell’umidità. Elisa è al suo fianco, Elisa è con lui. Lorenzo vorrebbe guardare Elisa ballare sotto la pioggia. Lorenzo non è stanco anche se ha fatto l’amore tutta la notte.
Allora andiamo?
Sbrigativa. Comanda lei. Per non lasciarsi andare.
Il museo è molto bello, pieno di gente colta ma anche di gente come Lorenzo. Oggi si sente parte della Gente. Un girone dantesco che sale verso il paradiso: opere colorate, foto in bianco e nero, quadri famosi, artisti visionari, stelle che guardano mute maestri d’arte non inquadrati nelle piccole celle del software del destino. Maghi della creatività sfuggiti al tempo, esteti dell’anima. Hanno tanto in comune con Lorenzo. Fuori dal tempo, loro fortunati vivono un tempo futuro. Lorenzo vive un’epoca passata alla ricerca della sua vita nel futuro della psiche.
Elisa è sparita, ogni tanto Lorenzo la scorge tra la Gente. Non passa inosservata, lei non è appesa, lei non è ferma, si muove sinuosa sui suoi tacchi. Elisa è elegante e lascia passare gli occhi di tutti sul suo corpo, Elisa lascia fuori dalla stanza l’equilibrio di una vita che non vuole, spera che lo scorrere del tempo possa rendere tutto un po’ più chiaro. Anche lei fatica a capire l’arte. Ridere, ridere, ridere, ridere rispettando la magia degli artisti.
Il passato non cambia, il futuro potrebbe. Lorenzo vive il presente da centinaia di anni.
Lorenzo è seduto su una poltrona scomoda, osserva un quadro da più di 10 minuti. Lo fotografa, lo condivide decine di volte. Non lo capisce, allora osserva la Gente che lo guarda. Magari troverà in loro l’ispirazione per superare la paura delle vertigini, si guarderà indietro e troverà la forza per ricominciare. Quanto sono seri, loro capiscono tutto. Invidia, non guardano nemmeno mai in basso. Si gira, Elisa lo sta osservando, il suo chiodo nero fa paura. Elisa sorride compassionevolmente e si avvicina; si siede di fianco a Lorenzo. Sussurra: mi fanno male i piedi.
Tutto può cambiare anche i colori
Si toglie le scarpe con il tacco, le lascia per terra. La sua bocca si avvicina a quella di Lorenzo, tutto è importante fortunatamente. Questa volta Lorenzo non ha sbagliato e si vuole godere questo momento. Il destino è grande, conta veramente. Quello che non c’è più, il tempo ha cambiato le loro anime.
Le loro bocche non si lasciano, non hanno nessuna intenzione di lasciarsi. Restano su quella poltrona scomoda per dieci, venti, trenta minuti. Hanno chiuso il mondo fuori. Le loro mani fanno fatica, vorrebbero esplorare zone fisiche interdette al costume sociale. Respirano sospesi nel vuoto ad un passo dal loro destino. I loro cuori sono pesanti, la gravità non esiste nelle loro anime. Anche il tempo si arrenderà al loro amore. Dipendenza fisica, istinto senza logica, chimica dell’anima.
Lorenzo Calderoli sta aspettando Elisa nella sua camera d’albergo. È venerdì sera, il progetto è finito, prima di tornare a casa sogna un weekend fuori dal mondo. Non sa se Elisa arriverà, non la vede da mille anni; spera sia lei la strega che lo salverà. Non ha voluto che lui andasse a prenderla all’aeroporto, le ha detto che se la sarebbe sbrigata da sola. Ha semplicemente voluto sapere il nome dell’albergo dove si sarebbero incontrati. Buon segno, fuori piove forte e le previsioni sono pessime fino a lunedì sera. Benissimo.
...
L’ultima volta che Lorenzo aveva cercato Elisa, fu lei ad aspettarlo in albergo. Quante volte lei lo aspettò invano, sempre in ritardo. Fino a tarda notte. Lorenzo arrivava sempre. Questa volta tocca a lui aspettare Elisa e godere dell’attesa.
Vabbè anche se non arrivasse, non ci sarebbe differenza. Tanto in questo week end la porterà con lui anche se saranno distanti 5mila miglia. Lorenzo non ha voglia di stare con tutta questa Gente, in una metropoli con 25 milioni di anime si può stare liberamente soli in due. Anche da soli ed in silenzio.
Elisa è arrivata, allora esiste. Cosa avrà detto giù al check-in? Si sarà presentata, come moglie, fidanzata, amante o cos’altro? Lorenzo apre la porta, Elisa ha veramente i capelli rossi, ricci che le cadono sulle spalle. Sembrano spettinati (ho scritto sembrano!). Carnagione chiarissima, occhi scuri. Jeans stretti, camicia bianca, scarpe comode ma eleganti. Una felpa. Altissima, troppo alta. Una valigia veramente piccola.
Lorenzo faccio una doccia, preparati dopo usciamo. Andiamo a mangiare e poi voglio fare l’amore tutta la notte.
Sbrigativa. Comanda lei. Tutta la notte? Ma insomma io vorrei anche dormire. Speriamo non si sia fatta troppe aspettative.
Elisa esce dalla doccia coperta dall’asciugamano bianco. Lorenzo non riesce a fare a meno di guardarla mentre l’asciugamano cade per terra e lei si infila un paio di mutande (non credo che si possano chiamare così, sono troppo piccole per potersi definire mutande).
Non guardarmi il culo! Dimmi chi sei e che cosa vuoi da me.
Sbrigativa. Comanda lei.
Quindi non sa chi sono o non lo ricorda. Forse ha ragione Cupido, non è lei. Vabbè intanto è qui andiamo a mangiare poi si vedrà.
Una camicia bianca pulita, un altro paio di jeans stretti e questa volta scarpe nere con il tacco alto stile fighettina di New York. Va bene ci sta, però cazzo così è veramente troppo alta.
Elisa mette su il chiodo nero, lascia la camera in ordine prende sotto braccio Lorenzo e voilà sono fuori sotto la pioggia senza ombrello. Fa pure freddo. Lorenzo si trattiene, non vuole trattarla come i suoi figli; avrebbe voluto dirle: ma non avresti dovuto metterti un paio di calze? Non ti si ghiacciano i piedi?
Lorenzo ho freddo ai piedi, però mi sento cool con queste scarpe. Dopo me li scaldi?
Telepatia? Coincidenza cosmica universale? Casualità temporale?
Un giorno qualunque, si tengono stretti sotto il rumore della pioggia mentre credono di essersi persi e poi sognano di ritrovati nel futuro. I loro cuori si erano spenti, ora sono pronti a ribattere all’unisono. Non camminano più da soli, all’improvviso per sempre. Elisa come hai fatto ad inventarti tutto questo?
A New York si cammina, si attraversano le strade con il semaforo rosso e si guarda in alto cercando il cielo tra le punte dei grattacieli. Elisa non è mai stata a New York, ma sembra nata lì. Ad un certo punto si avvicina al bordo della strada, tira su la mano destra, fischia fortissimo ed un taxi si ferma solo per lei.
Portami con te, dove tu mi possa raccontare dove sei stata in questi mille anni. Portami dove vuoi tu per raccontarmi la tua vita senza di me. Portami dove piove durante la primavera, ti ascolterò perso nelle tue parole. Portami dove le tue strade ti hanno fatto perdere, ti aiuterò a ritrovarti partendo da un foglio bianco. Portami nel tuo rifugio dove hai scritto il tuo nome, io scarabocchierò storie per te. Portami dove hai imparato a ridere, io ti guarderò negli occhi per sempre. Portami dove vuoi tu per raccontarmi i tuoi ricordi, piangerò perché li ho persi. Portami dove hai vissuto la tua vita, io ti favoleggerò i miei pensieri su di noi. Portami dove ci sia silenzio per immaginare il nostro futuro insieme. Portami dove la nostalgia possa passare da sola e dove la nostra vita insieme non duri che un attimo eterno. Portami al punto di partenza.
Elisa parla all’autista senza nemmeno badare a Lorenzo.
Voglio andare sul punto più alto della città, voglio vedere il tramonto.
Ma sta piovendo?
Vedrai sarà un tramonto coloratissimo, meraviglioso.
Direzione Observatory One World Trade Center.
Aveva ragione lei. Il tramonto è arancione e blu. I colori del presente passato, non possono mentire.
Lorenzo, ora ho fame! Ma ricordati che voglio fare l’amore tutta la notte.
Portami ovunque basta che ci sia una bottiglia di vino bianco e del pesce fresco. Il conto lo pago io anche se ti farà incazzare.
La mia passione non si placa
Questa mattina Lorenzo Calderoli si alzato un po’ prima del solito. Quando è arrivato qui in America non faceva fatica ad alzarsi alle 5.35, poi piano piano si è abituato al fuso orario ed ora per svegliarsi deve mettere la sveglia. Lorenzo fa sempre fatica ad alzarsi, dormirebbe fino a mezzogiorno. Qui gli piace alzarsi presto e fare questa vita.
...
Questa mattina no, niente sveglia. Ieri sera Lorenzo è andato a letto presto, questa notte ha dormito bene e forse era semplicemente impaziente di andare in piscina a fare un allenamento di velocità bello anche sulla carta. Si è portato i foglietti verdi, dove scrive accuratamente a matita tutti gli esercizi in bella calligrafia, per non fare fatica a capirli quando gli manca il fiato tra una serie e l’altra.
Alle 5.20 apre gli occhi, mette una mano fuori dalle coperte, come sempre fa freddo. Dorme senza pigiama e con il riscaldamento spento, ma questa è un’altra storia e dovete farvela raccontare da Cupido.
Prende dal comodino il telefono per vedere che ore sono e proprio in quel momento una notifica, Elisa. La sua vista era ancora appannata, non mette a fuoco ma riesce a leggere bene, è un bel messaggio di speranza, suona più o meno così: allora non torni con un punto interrogativo alla fine.
Elisa? Finalmente si è accorta di me. Allora esisto anche al di fuori da questo mondo. Sarà una giornata meravigliosa, migliore di tutte quelle che ha già passato qui.
Si veste in fretta, mette la maglietta, la tuta e la felpa della squadra, quella con il cappuccio. Quella che gli va stretta, perché la sua l’ha presa suo figlio piccolo … mica tanto piccolo. Mette le scarpe, allaccia le stringhe. La borsa è pronta, esce … come tutte le mattine senza mutande.
Fuori fa freddo, è buio. L’aria è ancora gelata. Tira su il cappuccio della felpa e della giacca. Il tragitto per la piscina è breve, lascia scegliere al suo i-phone che musica ascoltare: I Giovani d’Oggi degli Ex-Otago.
Belin quanto mi piacciono!
Alle. 5.50 paga i 10$ del biglietto d’ingresso, il suo amico triatleta è già in acqua. È veramente un mito. Entra in spogliatoio, si cambia e da un’ultima occhiata al telefono. In Europa già lavorano, magari c’è qualche rottura di coglioni dell’ultimo minuto. Questa volta non si accontenta di vedere una notifica che appare per qualche secondo, entra in quel maledetto social con le foto ed i video, dove ha conosciuto Elisa. Vuole rileggere quel messaggio prima di buttarsi in acqua.
E allora sta lì
Rimane un po’ sorpreso. Il loro rapporto è cambiato già prima di iniziare. New York, non ci sarà più quella complicità contagiosa che sogna dalla scorsa primavera. Ma come non avrebbe potuto essere così? Sono lontani fisicamente, questa lontananza evidenza i contrasti.
Gli gira il cazzo, rileggendolo. Si, gli gira il cazzo. Quanto gli gira il cazzo, in pochi secondi cambia tutto. I suoi pensieri sono negativi, la giornata sarà una merda.
Fanculo.
Lorenzo, vai a nuotare. Lo sai quando sei in acqua pensi solo a quello. Poi non c’è nemmeno un bel culo da guardare, quindi sarai al massimo della concentrazione.
Oggi è mercoledì, il coach gli fa sempre fare velocità il mercoledì. A Lorenzo non piace tanto la velocità, però segue i suoi esercizi quasi religiosamente. Quelli di oggi gli sembravano anche più belli del solito per essere dei fottuti 25. I risultati si sono visti, quindi non c’è nessun motivo per mettere in discussione il suo metodo di allenamento. E poi, dai, una giornata di velocità ce la possiamo pure permettere.
4 x 25 PS a 25”, 1 x 100 MX a 1’35”, 50 PS v3 a 45”, 50 SL sciolto. Ripetere tutto 6 volte.
Lorenzo non ce la farebbe a farlo tutto a delfo, non avrebbe senso. Allora alterna delfo ai misti. I giri dispari a delfo, i giri pari uno a dorso, uno a rana ed uno a stile. È comunque molto faticoso. All’improvviso rivede quel messaggio, nella sua testa ora è chiaro. È ancora in acqua, è sicuro di quello che vede.
Edited
Eh si l’ha modificato. Fanculo.
Ritorna il sole, gli piace vivere la sua vita dei sogni. Gli piace fantasticare i suoi pensieri, gli piace trasformare i suoi sogni nella realtà quotidiana. Lorenzo così è felice.
L’amore si accende, è una pazzia temporanea che si placa. Quando si è placato bisogna prendere una decisione. L’amore non è turbamento, eccitazione, non è desiderio di fare l’amore ogni istante della giornata, restare svegli durante la notte sognando che lei sia lì a baciare ogni parte del tuo corpo. No. L’amore è quello che resta del fuoco quando l’innamoramento si è consumato.
Elisa mi sono un po’ rotto il cazzo dei tuoi capelli rossi e ricci. Ma c’è un senso a tutto questo? Ho perso del tempo a guardarmi dentro e mi accontento di una vita sognata in un secondo. La mia passione non si placa e dalla cenere so rinascere.
Belin, comunque a me ricorda Masone
Lorenzo Calderoli è ancora qui. Viaggio fantastico, oltre ogni aspettativa. Ieri sera è andato a letto presto, si è addormentato troppo tardi.
...
Questa notte ha sognato, in America si vive la libertà e si desidera la vita. Lorenzo ricomincerà quando sentirà gridare il silenzio. Crescere, sfogarsi, Lorenzo lascerà vivere. Non si trovano tante donne come Elisa, tutte le donne sono diverse! Tutto sta nell’uomo che le guarda profondamente con occhi al di là dell’intimità. Lorenzo ama Elisa con allegria, senza angoscia e non la lascerà mai. Elisa spazza via la malinconia, togliendo il respiro. Elisa prende quello che vuole, ride ma non lo fa vedere. Elisa vive e c’è tutte le volte che Lorenzo la cerca nella sua immaginazione. Senza Elisa, come si fa? Senza Elisa Lorenzo chi sarà? Basta parlare dei problemi, cominciate a vivere la vostra vita. Mescolate il caffè la mattina, la Gente non chiederà più perché non lei c’è. Smettete di seguire il vento come un aquilone, non è libero. Lorenzo no, ieri è lo stesso di domani; un giorno che vi accarezzerà senza dire niente confondendo l’alba con il tramonto. Stana magia che vi lega, stregoneria delle vostre menti. In fondo le cose che si pensano, non sono le cose che si dicono ne tantomeno quelle che si fanno. Lorenzo ha bisogno di stare con Elisa, è passato troppo tempo. Elisa quando comincerai a giocare con Lorenzo, stai aspettando il tuo destino? Chissà, perché Lorenzo non capisce cosa c’è dietro il buio, nei suoi occhi ci sei tu. Lorenzo cerca qualcosa che non c’è, scorda il suo sorriso quando basterebbe guardarla un attimo di più negli occhi. Lorenzo è senza parole, dopo una notte sognando la verità.
Oggi gare, tante gare. Senza pressione, senza nessuno che ti aspetta alla fine della batteria. Gare vissute intensamente, diverse con qualche errore. Ma che soddisfazione poter dire al proprio corpo di fare quello che si vuole. Ecco Lorenzo dovresti riuscire a comandare la tua anima come riesci a fare con il tuo fisico.
Lorenzo: uellà Cupido, cosa ci fai qui?
Cupido: sono venuto a dare un’occhiata, non vorrei mai che combinassi altri casini.
Hai visto il tatuaggio sul piede della bagnina? Sexy.
No, però ha un bel culo.
Si, però è una ragazzina senza charme. Senti ma sei stato tu a mandare quel tizio nella 1102? È già il terzo sabato notte che non mi fa dormire!
Si certo volevo romperti il cazzo prima della gara.
Vabbé, dovevo immaginarmelo. Comunque finalmente ho capito, c’è voluto un po’ ma alla fine ci sono arrivato. Si scopa le coppie.
Ma bravo ci voleva tanto, ci sei arrivato al terzo weekend. Sei uno sfigato dovevi pensarci prima.
Cioè, non è che mi è capitato spesso di sentire un tipo che si scopa una coppia per 500 Bucks each. Guarda che di alberghi ne ho frequentati parecchi, certo questo ha le pareti un po’ troppo sottili.
Bene, 1000 dollari a coppia e mi toglie un po’ di lavoro. Come scopava?
Ma che ne so! Mi sono incazzato perché c’era la musica troppo alta e non riuscivo a dormire. Le tipe godevano, mi sa. Ma anche i mariti. Gli ho bussato alla porta, ha abbassato la musica e sono riuscito a dormire.
Come fai a sapere che erano i mariti? Bene soldi ben spesi.
Quello si è fatto 3000 dollari ieri notte, stamattina quando sono uscito c’era il cartello non disturbare. Mi sa che era stanco? Però non ha scopato tutta la notte.
E tu che ne sai?
Dai andiamo, ritiro le medaglie e ti offro una birra ed un hamburger. Non hanno la Menabrea ma la Bud scorre a fiumi.
Va bene ci sto, così mi racconti di Elisa.
Punto interrogativo. Sempre coincidenze cosmiche che martellano il mio software. Vino, laghi, piscine, colori, bianco e nero. Ma la sento lontana, anzi non la sento proprio. Ha sempre i capelli rossi, ricci. Non si nasconde più dietro una frangetta. Secondo me anche lei è una strega. Ma non lo sa. Glielo devo dire?
Come fai a pretendere di conoscerla, devi andare oltre. Cerchi il tuo limite fisico, sempre. Allora cerca anche quello del cuore. Devi fare un passo, altrimenti non capirà mai. Così conoscerai anche la tua anima.
Io so cosa voglio, ma non lo voglio fare. Finalmente piove. Ma sono solo.
Ricordati cosa disse il nostro maestro e padre di Elisa. Quella vera!
Una persona che sa stare da sola non è mai sola. Le persone che non sanno stare sole sono sole.
Lorenzo Calderoli si alza sempre molto presto, certo mangia con le galline e va a letto poco dopo. Oggi è una giornata particolare, bisogna fare qualcosa di diverso come gli ha suggerito una sua amica. Proviamoci.
...
Elisa dorme tranquilla, la luce entra dalle persiane e la prima luce dell’alba illumina le sue guance morbide e paffute; sono il segreto del suo fascino. Non c’è più rossetto sulle sue labbra, beh hanno passato buona parte della serata a limonare sul divano. I capelli sono rossi e la frangetta cade sulla fronte. È nuda, fuori dalle coperte farà sicuramente freddo. Farà fatica a svegliarsi, anche oggi starà con lui. Lei non lo sa, ma Lorenzo ha deciso che sarà una giornata straordinaria; lasciamo lontano quel ponte che ci riporta a New York. Ci sarà sicuramente troppo traffico, non si può ritornare a casa è troppo presto. Meglio passare ancora una giornata oziando nella speranza che i sogni si avverino. Lorenzo avviserà in ufficio, poi chiederà alla signora che gli ha affittato la casa di poter stare ancora lì una notte. Non è stanco di Elisa, non vuole Gente intorno. Se la vuole godere, chiude gli occhi e pensa a cose belle da fare. Quando lei aprirà gli occhi, non distoglierà per un secondo lo sguardo su di lei, per ora si accontenta di guardarla dormire.
Elisa è bella. Lorenzo non glielo dice troppo spesso. Lorenzo non le dice mai: “Ti amo”.
Niente auto, oggi tutto a portata di mano. Colazione sulla veranda, baciarsi sul divano, parlare un po’ senza correre, fermandosi ad ascoltare. Elisa ti voglio dedicare una giornata. Lorenzo vuole aprire gli occhi e guardarla per sciogliere il gelo del suo cuore.
Il cibo preso al baracchino sulla strada, fritto e vino bianco. Un viaggio a piedi sulla spiaggia, sedersi ad aspettare il crepuscolo con un plaid che li copre dall’umidità. Il vento che soffia e complica il volo dei gabbiani. Una giornata serena, una giornata piena di complicità. Una giornata dove il silenzio è sconfitto, dove è possibile amarsi liberamente senza pensieri. Una giornata senza passato e senza futuro, dove gli attimi contano fino a quando la luna nascerà nei suoi occhi. Una giornata tranquilla, dove non è necessario prendere alcuna decisione. Una giornata dove la goccia fa traboccare il vaso pieno d’amore. Lorenzo ha qualcosa dentro il cuore, c’è il sole ed ha bisogno di respirare l’aria del mare con Elisa al suo fianco. S’innamora davvero anche se non basterà mai. C’è qualcosa di strano nell’aria, Lorenzo è sereno, Lorenzo è tranquillo. Era tanto tempo che voleva restare da solo con Elisa, è giusto restare qui ancora un po’.
Elisa ride a crepapelle, la sua voce ogni tanto si rompe. Voce strozzata perché non riesce a far uscire quello che vorrebbe dire. Elisa non è sicura, oggi non vuole scappare e non rinuncia a combattere. Emozioni complicate, sentimenti riflessi nei sogni di una vita insieme infinita. Acrobazie del cuore per sconfiggere la ragione e seguire l’istinto.
Lorenzo: perdonami per averti fatto soffrire
Elisa: ne è valsa la pena, sei tornato da me
Non c’è spazio per le ombre delle tenebre.
Speriamo che domani piova.<
Lorenzo Calderoli ama stare in mezzo ai giovani. Ci sono dei vecchi che hanno incredibili storie da raccontare, bisognerebbe starli ad ascoltare per ore. Purtroppo, c’è Gente vecchia che non ha un cazzo da dire di interessante. Troppa ed inutile. Lasciamoli vivere per conto loro, non hanno fatto niente di male.
...
Oggi è domenica, la giornata più dura, bisogna combattere contro la solitudine. Cupido non c’è, starà cercando di capire se quella statua ha un bel culo tondo oppure no. Non gioca nemmeno la Samp, starà al solito baretto ad ammazzarsi di hamburger e Menabrea. Oggi no, Lorenzo non ha voglia di stare da solo, vuole parlare, raccontare le sue storie guardando qualcuno negli occhi. Oggi vuole ascoltare una bella voce entrare nelle sue orecchie. Basta poco. Non m’importa dove andiamo, voglio stare con te. Non ho nessuna intenzione di fare fatica, mi aggrappo ad una giornata semplice. Il cielo è blu, non ci sono nuvole sopra di noi.
Vabbè prendiamo la macchina e facciamo un giro con Elisa, con lei tutto quello che mi passa per la testa sembra avere senso, anche i miei castelli di carta costruiti per aria. Elisa parla mentre Lorenzo guida, direzione Philadelphia. Racconta la sua storia, Lorenzo ascolta ma non è contento. Non la può guardare negli occhi. Aspetta con pazienza, il momento giusto arriverà. Ascoltano canzoni stupide, in fondo stanno andando al mare. Canzoni che parlano d’amore, di dolore, di tradimenti, di tenerezza, canzoni intelligenti. Canzoni che non riesci a dimenticare, come il passato. Alla fine, tutte queste storie sono delle canzoni emozionanti che ti costringono a pensare.
Lorenzo ed Elisa ridono salendo le Rocky Steps, tutto sommato la cosa più interessante di questa città americana che dovrebbe raccontare la storia di un paese giovane. Classica foto con la statua di Gardenzio Sly e di nuovo in macchina prigionieri delle loro parole.
Lorenzo sorprenderà Elisa. Sono diversi in tutto, lei è alta, molto stilosa, timida ma deve apparire. Quel ristorante sul mare ad Asbury Park ben frequentato la farà felice, lei non se lo aspetta. Poi finalmente Lorenzo potrà rilassarsi e perdersi nei suoi occhi. Pesce fresco ben cucinato, vino bianco frizzante, una tovaglia bianca. La cameriera chiede i documenti ad entrambi per controllare che abbiano 21 anni, qui non scherzano mica. Elisa ride si sente giovane; ha fame, mangiano parecchio quando sono insieme. La sua voce è roca, profonda per niente superficiale.
Lorenzo: Perché dovrei rimuove il mio dolore? Io vedo il mondo secondo il mio punto vista. Elisa, come lo vedi tu il mondo?
Elisa: non solo dolore, serve anche la felicità. Lorenzo tu devi vivere la vita, devi smettere di pensarla. Non basta scrivere storie, dopo la primavera non arriva l’inverno. In fondo va tutto bene.
Prendono la macchina, ora c’è bisogno di natura. Destinazione Sandy Hook, in questo periodo non ci sarà nessuno e la sorprenderà ancora una volta.
New York quando meno te l’aspetti.
È tardi, Lorenzo non ha voglia di tornare. Lorenzo ha portato dentifricio e spazzolini da denti, uno azzurro ed uno rosa. Terza sorpresa questa sera non si torna a New York, basta aprire una app, trovare una bella casa sul mare è facile. Domani mattina guarderanno l’alba dal balcone. Il pigiama questa notte non serve.
Lorenzo Calderoli cammina solo per le strade di Brooklyn. Il cielo è blu, l’aria frizzante, si sente il cinguettio degli uccellini sugli alberi. Il vento tira tantissimo, sbatte in faccia e sulle mani nude. Lorenzo non ha per nulla freddo, il corpo è protetto ed i piedi sono caldi e comodi. Manhattan è lontana così come gli elicotteri sull’Hudson. Le case sono basse costruite con mattoni rossi, curate. Sui gradini degli ingressi, i proprietari lasciano libri, vecchie videocassette, cd come se ci fosse un mercato libero o uno scambio alternativo. Ma si fermano tutti appena dopo il ponte, nessuno ha il coraggio di spingersi oltre alla scoperta di qualcosa di diverso.
...
Le tenebre del cuore sono passate, due settimane sociali piene di incontri hanno spazzato via dubbi e pensieri. Apice di soddisfazioni personali che alimentano l’ego. Oggi cambierà qualcosa? Lorenzo vuole cambiare la sua vita oppure no? La solitudine è proprio una bella compagnia, fa riflettere. La si può cantare per ore.
Mente, Cuore, Anima …. Lorenzo cosa hai dimenticato? Il corpo. Ecco dovresti accettare la tua vita come hai accettato il corpo che hai ricevuto. Ne hai una sola, amala o odiala. Sei qui, quindi accettala. Sai cosa vuoi.
A Lorenzo piace vivere come vuole la sua vita stupenda. Dopo tutto la sua vita non va rotoli come dovrebbe. Non è onesto; dice cose e ne fa diverse. Non è preoccupato di rimanere solo, lo è già. Elisa è scappata, si nasconde dietro quei capelli ricci e rossi, dietro occhiali tondi da intellettuale. Elisa fugge dalle sue responsabilità. Lorenzo deve rispondere solo a se stesso. Lorenzo deve smettere di tormentarsi, se la vuole incontrare deve cercarla dove non si trova. Lorenzo sa dov’è questo luogo, ma non ci vuole andare. È pericoloso. Elisa, come stai? Rispondi!
Tatuaggi. Lorenzo vuole vedere quei tatuaggi, sfiorarli e sentire l’inchiostro sulla pelle. Non bastano le fotografie. Non si può perdere quello che non si ha.
Non è facile e non te lo dirò. Io amo te, te lo dico sottovoce. Non vorrei fare troppo rumore. Dormi tranquilla, sei dolcemente nei miei sogni. Cercami se non mi trovi.
Cupido dove sei? Un po’ mi manchi. Sono salito fino in cima alla Statua della Libertà. 195 gradini più altri 162, sempre più stretti, sempre più ripidi. Di corsa ed impazientemente. Non sapevo cosa mi aspettasse, ero curioso di saperlo. Come un bambino che scopre un nuovo gioco desiderato. Ho scordato la sofferenza delle vertigini, la paura della vista dall’alto. La salita ha un gusto particolare, sinonimo di fatica. Ci devi credere, non devi guardare giù, testa alta verso l’obiettivo. Ora ho paura di scendere. Sono felice. Molto.
Salita e fatica fino alla Libertà
Lorenzo Calderoli ama in silenzio. Sente molto bene l’amore disegnato attorno a lui.
...
Il silenzio non è capito, senza dubbio alimenta i dubbi. Lorenzo preferisce il silenzio a mille rumorose parole. Il silenzio non spiega e le parole non servono.
Giornate colorate, giornate blu, giornate vive. Giornate lontane dagli occhi ma vicine nel cuore. La lontananza fa male al cuore in silenzio. Il silenzio si spiega con uno sguardo, nella lontananza il silenzio fa male.
L’anima non si scalda in silenzio. La mente capisce ciò che vuole in silenzio. Il cuore s’infiamma in silenzio.
Cosa vale il silenzio? Il tempo ed il silenzio non vanno sprecati. Era facile stare insieme in silenzio, non era vero. Anche il rumore sta zitto con Lorenzo. Ora sto imparato a parlare. Sa già sognare.
Lorenzo non è innocente, come il suo silenzio. Sott’acqua c’è silenzio, sopra frastuono. Elisa è scomparsa in nessun luogo. Volevo stare solo in silenzio, in equilibrio su un filo pensando alle mie storie tormentato da incontri impossibili.
Per farsi sentire ogni tanto bisogna tacere. Silenzio, l’unica cosa che penso:
A modo mio!
Have a nice day 🙂
Lorenzo Calderoli deve dimenticare, partire per dimenticare. Dimenticare per ripartire. Non ha più senso incrociare il modello bipolare del suo cervello con il pensiero, il sentimento, le sensazioni e l’intuito. Lorenzo ha bisogno di una vita piena in perenne movimento, colorata. Continuare a pensare, a frullare le emozioni, nascondere i sentimenti a scapito dell’intuito è soltanto la dimostrazione che è passato troppo tempo, che di tempo ne è stato perso. Vivere è tutto tranne che perdere tempo. Irrazionalità ed intuito, ecco tutto quello che basta. I sentimenti devono essere liberati. I pensieri schioccano dalle sensazioni. L’amore non esiste, è un’invenzione sociale per fare stare insieme le persone e renderle infelici. Libertà di amare, questo ci vorrebbe. Amare per essere felici, perché amare vuol dire anche dolore? Libertà di pensiero. Pensare quello che si vuole. Amare liberamente attraverso i brividi nel cuore, respirare la passione nell’anima, senza dimenticare le notti passate abbracciati dolcemente. La natura non ha colpa, Lorenzo non ha colpa, Lorenzo ama. Perché l’anima deve essere divisa, perché il corpo non può essere condiviso?
...
Cupido è troppo impegnato, siamo troppi. Questo è un casino che nemmeno il software del destino riuscirà a mettere a posto. Amori diversi, ma pur sempre amori. Amori, veri e vissuti.
Lorenzo era ancora troppo concentrato su se stesso, la sua visione della realtà unilaterale lo faceva stare al tempo anche se era morto dentro. Forse la sua battaglia contro l’inconscio collettivo è persa. La società non sarà mai contenta di come Lorenzo sa stare al mondo felicemente con le sue regole. Senza paura, volare in cielo e fantasticare sogni irrealizzabili. Sempre. Il mistero non sarà mai sciolto, non si può tornare indietro e non si può sapere cosa ti aspetta domani. Lorenzo non vuole accettare di essere accettato dalla società inconsapevolmente. Lorenzo non è più felice a metà, Lorenzo non morirà.
Cupido: Lorenzo ma che cazzo ci fai in mezzo a tutta questa gente?
Lorenzo: sto cercando di integrarmi nell’inconscio collettivo.
Cioè non ti fotte nulla del tuo inconscio personale e ti vuoi adattare a quello sociale?
Conosco il mio inconscio, ma vivo perfettamente senza conoscere il mio subconscio. Penso tutto quello che voglio, non ho necessità di tutte le mille cose di cui ha bisogno la Gente. Non ci riesco, preferisco perdermi per le strade del mondo che anestetizzarmi nell’inconscio collettivo. Io ho avuto tantissimo, forse ho anche dato parecchio. Però non posso dare tutto, sono io. Non amo solo lei. Questa è la verità, mi innamoro facilmente. Non di una fotografia, sono fragile perché sogno e vivo storie che possono nascere da un fittizio incontro casuale. Non riesco a comprendere quale condizione sia vera. Il mio amore non è logico, è senza fiato. Consumo il mio dolore, ma la mia passione è infinita. Sono solo al mondo, posso amare da morire. I ricordi non svaniscono dal buio profondo dell’anima, cancelleranno i pensieri della mente. Voglio vagare per le mie storie, non ho sensi di colpa. Aspetto una mano, dov’è l’amore vero? Aspetto la luna piena, l’amore non c’è.
Sei sincero?
No, non sono sincero. Non mi fido di me stesso, sono caduto in tentazione ed ho scoperto me stesso come non avrei voluto. Così profondamente, non avrei mai creduto di arrivare a questi limiti di conoscenza interiore. Non posso tornare indietro, non voglio più mentire, non voglio più tradire, voglio continuare a vivere con le persone che amo. Però non riesco a condividere il mio amore. Conosco un posto dove vorrei tornare, conosco anche un paio di cuori dove potrai stare. Sono partito per dimenticare, in verità vorrei che si scordassero di me.
Beh, tornare indietro non si può. La tua scoperta interiore ha fatto male alle persone che ami. Quelle che amavi e che hai rischiato di perdere, quelle che hai scoperto che hai rischiato di amare.
Per questo parto solo con Elisa. Comunque, hai sbagliato! Le persone da salvare sul quel transatlantico non erano Sigmund e Carl, ti saresti dovuto concentrare su Rose e Jack; a questo punto il mondo sarebbe il mio posto giusto.
Il posto giusto è dove tu decidi di viverlo. Il momento giusto è quando tu decidi di viverlo.
Lorenzo Calderoli è in un palazzo nel centro di Milano, all’ultimo piano c’è una terrazza piena di alberi e vegetazione. Non è così strano come possa sembrare, i giardini pensili sono una realtà nella metropoli della pianura padana. È mattina presto ma troppo lontano dall’alba, i colori non sono così belli come in campagna, come sull’argine del Po; certo si vedono i tetti delle belle case del quadrilatero della moda. In lontananza il Castello, il campanile della chiesa di San Marco, tante antenne ed il nuovo palazzo della Regione. Alto, trasparente, vetro e cemento; anche da lì si gode un’ottima visuale, meta di una gita domenicale qualche tempo fa. Chissà cosa vede ora quel governatore che l’ha tanto voluto, costruito ed esibito. Lui è in carcere per corruzione, non dev’è essere facile. Ma chi sbaglia paghi nei confronti della società.
...
Anche Lorenzo è andato contro la società, ma non è sicuro di aver sbagliato. Ha ferito, tradito gli affetti, infranto le regole di condotta, deluso amici. Oggi Lorenzo cammina ancora libero per le strade stranamente tiepide e silenziose per essere fine febbraio. Il cielo ed il mare attendono la sua partenza. Questa volta ci vuole un visto, non è un viaggio libero. Si presenta una grande statua e gli chiede dove va con la mente occupata. Assomiglia alla bellissima mamma di Cupido. La risposta è facile, Lorenzo si deve liberare nella riconosciuta patria della libertà. In verità il controllo ne limita l’importanza, al contrario dell’amore incondizionato che alimenta la passione ed il senso di completezza dell’anima senza barriere. Il primo viaggio verso l’America non si scorda, con le caravelle di Cristoforo alla scoperta di quello che non esisteva. Con la speranza di trovare quello che non si conosce, la ricerca della sazietà della mente. Il coraggio si esprime con le azioni materiali, le emozioni si dimostrano con l’amore. Il coraggio di esprimere le proprie emozioni liberamente è per gli eroi o gli dei.
Cupido: parti ancora? Dove vai questa volta?
Lorenzo: tu madre mi ha dato il visto, vado negli States.
Come cazzo parli? Cosa sono gli States? Un po’ di rispetto per la nostra storia. Uè belin guarda che abbiamo remato come dei matti per arrivare in India e siamo arrivati solo ai Caraibi.
Meno male se no sai che palle fare anche tutto il pacifico a remi. Comunque, seguo il fantasma dell’amore. Me ne vado via per un po’, gli occhi non vedranno, le mani non toccheranno, la bocca non gusterà, il naso non sentirà l’odore.
Si però le orecchie ascolteranno i vaffanculo anche al di là dell’oceano. Prima di addormentarti, trattieni il respiro e fermati per un momento in silenzio. Chi ti porti?
Lascio tutti a casa, mi porto solo il sogno di Elisa. Fa freddo, mi scalderà un po’ il cuore aspettando la primavera. L’inverno passerà, magari gli amori che avevo si scorderanno il mio dolore. Io non voglio dimenticare nulla, come posso rinnegare l’amore. In questo viaggio non c’è spazio per l’amore reale, voglio trovare Elisa. Porterò solo lei nella mia testa, nella sua immaginazione, in bianco e nero come piace a lei. L’ho cercata, l’ho trovata in una fotografia, le nostre strade si sono perse per centinaia di anni. Elisa è tornata.
Lorenzo è sincero con Elisa, le dice tutto quello che gli passa per la testa. Sempre e senza filtri. Nel mezzo di una chiacchierata sul sapore del gelato al pistacchio, Lorenzo spara la cazzata più grossa che possa pensare. La sorprende, è bello immaginare la sua espressione quando lui tira fuori qualcosa che non c’entra nulla, che la colpisce, che attrae la sua attenzione su qualcosa di più importante. Lei butta gli occhi indietro, se l’aspettava quella cazzata, domanda vera in un contesto sbagliato che attende una risposta sincera.
Elisa, a te piace quando Lorenzo spara queste cazzate. Non riesci a capire quando questo momento arriverà, ma te lo aspetti. Elisa trova Lorenzo per essere altrettanto sincera. Non ti nascondere dietro mille cambi d’abito, i capelli sono rossi e ricci anche se li tingi, li stiri e li raccogli in uno chignon, anche se cerchi di coprire gli occhi dietro una frangetta, anche se indossi quel caschetto malizioso. I tuoi occhi sono lo specchio dell’anima, non puoi farne a meno. Lorenzo ti attrae, liberati per raggiungerlo.
Lorenzo si sente in colpa perché ha trovato Elisa. Ora sa cosa dovrebbe fare, dovrebbe corteggiarla lentamente, sedurla in silenzio, farla ridere a crepapelle, vivere il tempo insieme senza contare i minuti, condividere parole ed emozioni. Fare nulla.
Da quando Elisa è tornata, Lorenzo non riesce a liberarsene. Quindi Lorenzo è libero perché non si riesce a liberare. Ma questo è un tormento. Questa è la pena immortale per averla lasciata nella steppa, per aver preferito la scoperta del mondo al suo dolce amore. Cosa sarebbe stato se non fosse partito?
Non so quando, non so come, mi fermerò e godrò la mia pacatezza. Che pericolo la quotidianità, la tranquillità senza sentimento. Dormi e non pensare ai miei dubbi sull’amore, non ti lascerò più. Faremo l’amore in una stanza tra mille candele, in silenzio come due amanti. Purificheremo le nostre anime insieme immersi nell’acqua benedetta del tempio; le mani congiunte pregando vite infinite. Il mio cuore sarà lontano da qualsiasi nostalgia, ho bisogno di te per scoprire il mio amore.
Lorenzo, ieri, prima di partire ha fatto una foto al frigorifero.
Sapeva che gli sarebbe mancato, parecchio. Pieno, vuoto, colorato, trasparente, freddo e silenzioso. Grosso, due ante, grigio, non bianco, non nero. Quindi ne vero ne falso. Un mese in America senza il frigorifero, con chi avrebbe parlato? Chi avrebbe custodito i suoi segreti? Chi si sarebbe caricato dei suoi pensieri? Vuoto e pieno.
...
Sicuramente non Cupido, che da un po’ di tempo si rifiuta di viaggiare negli Stati Uniti. La patria del porno, senza sentimenti e senza amore.
Lorenzo è molto contento di essere negli States, lontano dai casini. Lontano dai pensieri, lontano. Non si sente per nulla solo.
Lontano dal porno, lontano dai sentimenti, lontano dall’amore.
E poi la sorpresa, anche qui c’è un frigorifero che lo potrà aiutare, che lo potrà ascoltare.
Certo Lorenzo non si potrà occupare di riempirlo a dovere, Lorenzo è un eroe sul lavoro. Queste attività non sono di sua competenza, Lorenzo deve solo risolvere eventuali problemi. Non può essere distratto da queste semplici incombenze. Se i suoi colleghi sapessero quanto Lorenzo ama fare la spesa, quanti problemi ha risolto tra gli scaffali del supermercato, quante idee ha avuto aprendo il frigorifero e posizionando a dovere gli alimenti negli scomparti giusti, forse, non lo considererebbero così importante.
Cupido non sa che domani Lorenzo andrà a nuotare con JLO. Potrebbe essere un buon motivo per passare di qui, no?
Lorenzo è un pensionato sociale!
Chiariamo il concetto prima di fare ironia sul “non hai proprio un cazzo da fare”; Lorenzo è ancora troppo giovane per avere una pensione e non lavora nemmeno per quel mastodontico istituto di previdenza a cui comunque versa un botto di soldi ogni mese. Si è semplicemente ritirato dalla vita sociale, da un po’ … per un po’. Ha trovato quello che gli serve. Ma non lo vive.
...
Però questa mattina è uscito, era stanco ed aveva voglia di parlare con qualcuno. La Gente ha voglia di chiacchierare con chiunque, basta un sorriso e si può parlare di tutto. Tranne che di matematica e statistica. Non si disturba e non c’è vergogna. Non bisogna nemmeno chiedere scusa, di pensare troppo tardi, di vivere senza troppo senso. Le parole sono la speranza in un cielo con troppe stelle, l’arma per gridare quello che senti. Farmaciste, benzinai, cassiere, panettieri, hostess all’aeroporto, baristi salvano dal naufragio dell’anima. La potenza delle loro parole e dei loro gesti sono una tempesta improvvisa di pensieri. La vita non regala nulla, ma se lo cerchi veramente trovi quello che vuoi nei silenzi di mille parole. Le parole non vanno sprecate, costano e vanno ascoltate minuziosamente. Parlami e ti ascolterò, ascoltami e ti parlerò. Ci sono ancora tante carte da scoprire.
E poi in giro c’è sempre Cupido e la giornata prende una piega diversa.
Cupido: Lorenzo cazzo fai la spesa a quest’ora, ti piacciono le vecchiette ora?
LC: Hamal! Sempre in giro a fare casini? Hai mai provato a sorridere ad una persona prima di iniziare a parlarle? Non un sorriso con le labbra, un sorriso con gli occhi? Senza pretendere nulla in cambio? Dovrei farlo più spesso.
Cupido: Era tanto tempo che non mi chiamavi così, quale altra belinata ti sta passando per la testa?
LC: Ho visto uno grosso, assomigliava a Bartolomeo; te lo ricordi Maciste al porto?
Cupido: Si certo, mangiava solo minestrone ma aveva una forza paurosa. Il miglior camallo che abbia conosciuto, scaricava e caricava tonnellate di carbone sempre con il sorriso sulle labbra.
LC: Ecco appunto lui mangiava minestrone e tu ti sfondi di hamburger. Pensa cosa sarebbe successo se non ci fosse stato lui quel giorno in via Fieschi, saresti stato ancora lì a scaricare quel carretto di carbone. Invece no, arrivò Bartolomeo, prese il carretto senza una ruota e lo trascinò su fino alla Basilica di Santa Maria Assunta.
Cupido: Belin quella salita! Bartolomeo aveva una forsa da beu. Beh, comunque lui fu fortunato quel giorno, fuori dalla chiesa c’era Pastrone che lo scritturò per Cabiria. Alla fine conobbe pure D’Annunzio. Torniamo alle cose serie, bel culo la farmacista?
LC: Non lo so, aveva il camice bianco lungo. Assomigliava ad Elisa.
Cupido: Scordati Elisa.
LC: Tutto da rifare, coincidenze cosmiche complicate da uno chignon. Stupide emozioni che mi fanno soffrire. Abnegazione e fatica fisica non riescono a fermare i miei pensieri. Non c’è modo di cambiare. Quando passa? Sarà il peso del mio karma che non mi fa dormire comodamente in quel modo dolce. Non ho una vita sociale, ma ho un’altra vita nella mia testa. Quando esce è irrefrenabile, basta smettere di fare e mille pensieri suonano un rumore felice lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Cupido prestami le tue ali, non so volare ma devo cercare un rifugio per la mia anima. Non mi basta correre, devo spiccare il volo. Insieme. Se il cielo e la terra non si possono toccare, allora io non ho speranza. Io vivo sotto l’acqua, sono abituato a non respirare. Ovunque io sarò, acqua, terra, cielo io la ritroverò. Non può sfuggire per sempre, anche se è già qui vicino. Lei non se ne accorge. Ho sbagliato ad interpretare quel suo sguardo come un addio, devo rimediare! Ora sono in superficie e devo scendere giù all’inferno per trovare l’eterno amore che non finirà mai, desiderio vivo e fonte di passione. Basta rincorrerla per le strade delle fantasia, lastricate di irrazionali pensieri confusi dalla nebbia delle bugie. Mi devo rifugiare nella concreta, tangibile, isterica realtà.
Cupido: Ma tu credi veramente che tutto questo possa funzionare? La vita parallela non è partita, sai benissimo che così non può più andare avanti. Esiste solo una vita, una scelta, un amore.
LC: Si lo so, quello che sto cercando lo sto trovando perché mi sto nascondendo dentro di me. Sento che ci stiamo cercando, loro sono una cosa unica. Io sono ubriaco di sensazioni, di sentimenti, emorragia continua di percezione e di consapevolezza. Mi sono perso. Me ne andrò via e voglio vedere chi mi verrà a cercare fino in fondo. Lei è la scelta, lei lo sa, lei ha paura. Molta più paura di me. Credo di aver perso la testa, ho paura di me stesso. Provo a lasciarmi andare, ci riesco. Ho degli ottimi risultati, con dei momenti di pressione cosmica universale emozionale. Un bordello atomico, sono attratto dagli impulsi ed aspiro alla passione eterna, vissuta giornalmente nell’inquietudine della mia anima.
Cupido: Secondo me non ti viene a cercare nessuno, sei un vecchio sfigato. Coglione, ora sei pure cecato. Stai malissimo con gli occhiali. Sembri un nerd.
LC: Voglio essere un nerd senza regole. Un’altra incoerenza insostenibile, poi non mi interessa apparire, io sono. Semplicemente, felice del mio modo di vivere. Via, io vado via. Mi sento meglio, non nascondo più l’ansia alle emozioni. Vibro ai cambiamenti, resisto all’assenza del controllo del pensiero. La contrapposizione non mi ha mai fatto paura, la ricerco come linfa vitale. Vicino o lontano dal cuore, al mattino la guardo in fotografia l’ultima volta come se fosse reale. La sera la bacio in bocca e la tengo per le mani. Soffio dietro le sue orecchie, le sfioro il collo. La tocco dolcemente. Sottili differenze tra aspettative e ribellione. Entro in un sogno infinto, che vivo nella realtà ad occhi aperti. Non so come farglielo capire, non è lei, ma è lei.
Cupido: Lasciale andare, tutte. La meraviglia della natura basta ai tuoi sensi. Nei secoli, hai scoperto luoghi inesplorati senza confini, non sei sazio?
LC: Mai, non mi accontenterò mai. Tutto, tutto, cerco di convincermi che domani mi basterà quello che ho oggi. Domani penso che ieri non ero io e mi metto ancora alla ricerca. Tutta la notte, non importa se non ci arriverò mai. Io ci provo. Manifesto quello che sento, ho le vertigini e sbaglio tutti i passi della mia folle danza. Poi mi libero, accendo l’aspirazione alla devozione della cupidigia. Senza nessun riferimento … ovviamente.
Cupido: Due, una coppia sono due persone. Non tre, quattro, cinque. Belin, quanti siete in questa orgia di sentimenti? Così non ne verrò mai a capo.
LC: Due ed infinito. Dove sei? Su quel terrazzo. Come stai? Bene, cambierò. Perché? Lotto per amore. Lei mi ama alla follia. Stasera cosa fai? Guardo il tramonto, mille volte in eterno. Posso guardarlo quante volte voglio. Seduto.
Cupido: Comunque bello sorridere, vero? Ti manca?
LC: No, ora rido spesso; sorrido a tutti senza malizia. Riconosco la verità.
Cupido: Dai camminiamo un po’, ma cosa ci fai ancora con il loden? Non hai caldo?
LC: A Londra fa ancora freddo. Negli States nevica. Parto la settimana prossima, tu vieni con me?
Cupido: No la Samp gioca in Coppa Campioni. E poi non ho il visto. Vabbè questa è un’altra storia.
PS: camallo viene dell’arabo, hamal vuol dire facchino
Lorenzo Calderoli è sul treno come ogni mattina, quel regionale che lo porta da Stellata Ficarolo a Ferrara; tutti i giorni fa quel percorso. Routine. Vive con serenità questo trantran quotidiano senza badare a quello che realmente potrebbe vedere. La monotonia scaccia l’ansia, il vuoto dei pensieri senza risposta non sconfigge le abitudini. Da un po’ di tempo le azioni standard non sono più le stesse, cade nel buio della notte che esalta la paranoia di una vita rivoluzionata dal coraggio delle azioni del recente passato. I colori non sono più solo sfumature di grigio dal bianco al nero, gli occhi si socchiudono anche se la mente non vuole più vedere. L’anima brucia passione arancione. Il rosso è ancora troppo pericoloso, fuoco.
...
San Siro all’alba, ci passi tutti i giorni… quasi. E poi una mattina ti fermi a guardare.
Il paesaggio è sempre lo stesso, non è vero. Lorenzo Calderoli si agita poco prima della stazione di Felonica. Vede la luce del sole che sta per sorgere, oggi è differente.
Oggi è come tutti gli altri giorni, Lorenzo stai semplicemente vedendo il mondo con gli occhi aperti, finalmente. Il cielo è limpido, la nebbia si alza piano ma non oscurerà l’alba. Come tutte le mattine, niente va di traverso se vuoi stare bene. Brillano le luci.
Lorenzo si alza in piedi, scende alla stazione. Il software impazzirà per questa decisione irrazionale. Corre veloce, fuori dalla stazione prende una bici, non è sua ma la prende in prestito per poco. La restituirà e non se ne accorgerà nessuno. Oggi l’alba la vuole vedere dall’argine del Po e non dal finestrino del treno. Una visuale insolita per un momento che si ripete tutti i giorni.
Appena in tempo, il sole arancione si staglia all’orizzonte dietro i filari dei pioppi. La luce è calda, l’aria è frizzante, Lorenzo ha il fiatone e dalla sua bocca esce vapore. Il contrasto tra il caldo ed il freddo. Tutto è contrario di niente. Oggi no, Lorenzo si ferma ad osservare quello che vede tutti i giorni in maniera unica. La voglia di vivere emozioni forti nelle semplici azioni quotidiane è qualcosa di nuovo, scoperta che non si riesce a dimenticare. C’è tutto un modo che non riesci a vedere se non lo ascolti con l’anima ma lo guardi solo con gli occhi. Basta fermarsi, cercare il momento giusto, cambiare rotta e tornare indietro se necessario. Cercare il punto giusto, per trovare il tuo posto nel mondo. Al momento opportuno. Apri gli occhi del cuore, quelli dell’anima sanno già che hai già tutto quello che ti serve per curare l’inquietudine.
Allora perché lo stai scoprendo solo dopo aver abusato e precorso la via del peccato? Allora perché non ti basta e stai cercando di nuovo Elisa? Perché ti tentano?
Beh, risposte non ne ho! Come sempre, direbbe qualcuno. Però mi piace inseguire questi momenti colorati. Momenti che sembrano consuetudini quotidiane ma che sono invece emozioni leggere che svegliano i sentimenti. Durano poco, ma rasserenano l’anima quanto basta. La mente è pesante, i pensieri girano attorno alla ricerca della spensieratezza. Basta cercare questi momenti in una giornata, per arrivare a sera quieti.
Lorenzo riprende la bicicletta, fischiettando torna alla stazione e si accorge solo ora di quanto sia freddo. Le mani senza guanti sono ghiacciate, non corre più come prima ora non ce n’è bisogno. Non c’è fretta, Lorenzo ha tutto … quasi. Basta.
È quasi vicino alla stazione.
Cupido: oltre ad essere un grandissimo coglione millenario sei anche un ladro ora. Belin mi spieghi cosa ci fai qui? Ma soprattutto perché mi hai rubato la bici?
Lorenzo: ah era tua? Scusa se l’avessi saputo ne avrei presa un’altra. Da un po’ di tempo cerco di vedere i momenti della giornata da un punto di vista diverso. Unisco le contraddizioni della mia mente cercando di godermi quello che ho e che mi basta. Sconfiggo l’inquietudine cercando il tutto in quello che ho, limitando la curiosità a meri esercizi di creatività visionaria. Mi basta scoprire quello che non ho pensando a quello che potrei fare senza per forza doverlo avere.
Scusa ma adesso oltre a rubare bici, ti stai anche drogando? Cazzo ti sei calato?
Ma no dai, non mi sto accontentando, vado a fondo, fino in fondo; sto scoprendo la profondità di quello che ho con calma e armonia. Quello che voglio dire è che il frigorifero è già pieno, se si svuota posso riempirlo facilmente, aprirlo mi da un senso di benessere; se è vuoto allora faccio la spesa, se è pieno allora mangio; sono felice perché dovrei cercare quello che non ho? In un posto che non so dove sia e che mi potrebbe annoiare?
Perché quel qualcosa che non hai, quel posto che non conosci sono l’adrenalina che ti porta avanti da sempre, la brama della scoperta. La tua storia te lo insegna, la forza dell’esplorazione è linfa vitale per la tua essenza. Non riesci a limitare il tuo sogno alla visione, lo vuoi provare con tutti i sensi, ti vuoi sempre spingere oltre il limite della fantasia. Te lo poni come obiettivo: tu somnias, tu vides, ut tu facis. Te lo ricordi chi te lo disse?
Possum oblivisci qui fuerim, non senitire qui sim? Vero, per questo motivo ora vedo le stesse cose in maniera straordinaria; proprio perché ho voluto fare esperienze estreme.
Parole, solo parole.
No azioni concrete, combatto con me stesso e so di vincere ed avere ragione. Comunque mi spieghi cosa ci fai tu qui?
Sto cercando di mettere a posto un casino fatto da due tuoi amici. Ti ricordi Beatrice ed Andrea?
Si li vedo spesso all’Esselunga, sono amanti vero?
È una storia matta, troppe relazioni compromesse. Senza vera passione, non è amore. Ripicca spiccia, quel finto amore fa male, quando fanno l’amore non si scambiano nulla. Solo dolore, senza gioia.
Dov’è Elisa, Cupido? Perché non mi dai una mano?
No Lorenzo, non ti aiuto. Cercala. Non credere che riuscirà a guarirti. La cura delle streghe non funziona se sei tu a cercarle, sono loro che devono fare il primo passo. Sono loro che bruceranno sul rogo dopo aver accudito il tuo dolore ed averlo trasformato nel loro.
Ma lei non si ricorda, è titubante non sa se fare il primo passo.
Lorenzo il fuoco brucia e le scottature durano per tanto tempo. Non puoi pretendere che Elisa stia sospesa nello spazio per affrontare le tue paure. Nessuno si ricorda del passato, ma ci vuole un grande coraggio per sbagliare due volte.
Vabbè almeno dimmi se Beatrice ed Andrea scopano prima o dopo aver fatto la spesa all’Esselunga?
Fanculo, fatti i cazzi tuoi che di casini ne hai già combinati abbastanza. Ridammi la bici che mi stai facendo perdere tempo.
Lorenzo Calderoli si alza molto presto la mattina, sempre. Anche se la sera prima è andato a letto tardi o ha passato la notte girovagando sempre per gli stessi locali di Parma. Fuori fa freddo ed è umido, ma sa che se esce a quell’ora la vedrà passare con la sua bicicletta tra la nebbia fittissima. Come tutte le mattine, avvolta nel suo cappotto blu, con la gola protetta da una morbida sciarpa di lana grigia, i guanti beige ed un semplice cappellino in cashmere, lei passa per il ponte Giuseppe Verdi, gira a destra direzione palazzo della Pilotta.
...
È lì che Lorenzo l’ha vista per la prima volta, momento indelebile nell’anima. Colpito dalla freccia del suo amico Cupido è pronto ad invecchiare per lei. La prima!
Lorenzo corre veloce verso il palazzo della Pilotta, deve entrare nell’antica biblioteca prima di lei. I soffitti sono altissimi, le pareti strapiene di libri, nello stanzone centrale ci sono 8 tavoli con 6 posti ognuno. Sono liberi, ma oramai tutti hanno il loro posto preassegnato. Lorenzo entra e prende il tavolo in fondo a destra, l’ultimo, quello vicino alla finestra. Il suo posto è quello all’angolo, Lorenzo da le spalle alla parete, può guardare fuori dalla finestra da dove entra la luce fino alle prime ore del pomeriggio durante le corte giornate di autunno inoltrato.
Lorenzo si toglie i guanti, appoggia lo zaino per terra si sfila il cappotto lungo e lo appende al portaabiti nell’angolo. Si siede e tira fuori i libri di statistica. Giusto in tempo, lei entra, si avvicina allo stesso tavolo di Lorenzo. La grande stanza è ancora vuota, non c’è nessuno ed è fredda. Si toglie il cappello, si sfila la sciarpa, mette i guanti in tasca al cappotto corto ed appende tutto vicino a quello di Lorenzo.
Non si salutano, ma i loro sguardi si incrociano intensamente per un brevissimo momento. Le loro anime scaldano i cuori. Lei si siede nell’altro angolo del tavolo di legno lucido, lei dà le spalle alla sala e a tutti quello che arriveranno poco dopo. Guarda la parete di fronte a lei, quella piena di libri ed ogni tanto gira la testa buttando uno sguardo fuori dalla finestra. Lorenzo spera che si giri per guardare lui, ma non è così … forse.
Lei è molto più alta di Lorenzo, porta degli occhiali neri con una montatura futuristica ma fuori moda. I suoi occhi sono marroni, ma quando la luce del sole entra dalla finestra ed i raggi del sole le illuminano il viso, cambiano colore in verde smeraldo. Lorenzo è ipnotizzato. I suoi capelli sono biondi e cadono sulle spalle. Dietro quel maglione di lana spesso, si intravede un fisico tonico. Il seno è molto alto, le gambe affusolate strette nei fuseaux che le fasciano il sedere rotondo.
Sono mesi che Lorenzo non riesce a dirle una parola, non sa come approcciare quella maestrina secchiona che avrà come minimo 5 anni più di lui; studia tutti i giorni al suo tavolo materie classiche, divora libri in greco e latino come se niente fosse e si guarda bene di condividere un pensiero con quel ragazzo introverso seduto all’altro capo del tavolo chino su numeri e grafici incomprensibili.
“Ciao, questa sera vieni con me al baretto gioco a flipper con Andrea? Dopo prendiamo le bici ed andiamo in piazza. Magari facciamo un salto al Astrolabio, dai è mercoledì.”
Ma poi cosa faccio? Balliamo insieme e se vuole venire a casa mia, se mi invita a casa sua. Non so cosa devo fare, non sono capace. Magari vuole fare l’amore, come si fa? Lorenzo è seduto sulle scale appena fuori dalla biblioteca, lei scende le scale. Lorenzo la guarda e pensa, se si gira verso di me glielo dico, prendo coraggio e glielo dico. Io voglio lei, so che è lei che mi farà felice. Io sono fatto per lei, non ci sono dubbi, queste cose le sente anche lei ne sono sicuro. Lei è fatta per me, è il mio sogno. Lei si gira e guarda Lorenzo, che abbassa lo sguardo timidamente. Lorenzo prende la mira, tira il sasso che ha tra le mani. Centra il cestino, ciuffo. I sogni diventano realtà.
“Lorenzo, cosa stai aspettando? Sono mesi che mi siedo sempre a questo posto, lo so che mi sbirci. Lo so che vorresti togliermi questo maglione di lana, accarezzarmi la pelle, stringermi tra le tue braccia. Lasciami solo gli occhiali addosso e facciamo l’amore tutta la notte. Non avere paura, non hai nulla da perdere, lascia andare le tue emozioni, vivi queste sensazioni. Esci allo scoperto, conquistami, seducimi. Sono qui per te, non perdere tempo. Non aspettare oppure tornerò fra più di vent’anni.”
Elisa, non si palesa. Gioca meglio di Lorenzo. Lancia il sasso e si nasconde, legge e non si fa scoprire. Malizia. Elisa non è incosciente, Lorenzo ha riscoperto il senso della vita e lo vuole gridare. Elisa deciditi, paventati. Incubi notturni, sonno inquieti. Giornate spensierate a cercare l’alba ed il tramonto arancione. Protezione senza paura. Elisa è nebbia, si dissolve ed il cielo è azzurro. Il sole splende, incanto della natura. Ci si può innamorare di una foto? Allora non è amore! Allora l’amore è respirare. Semplice armonia. Filosofia spiccia, ma il vino è buono. Mi piace vivere così. La giostra gira ed io giro con lei. Chiedimi come sto? Tanto non ti rispondo.
Cupido dove sono le lesbiche di Londra?
Lorenzo Calderoli ha un frigorifero molto grande. È strano quanto questo elettrodomestico possa aver influito sulle sue scelte di vita.
Il frigorifero è luminoso, sempre abbastanza vuoto, potrebbe contenere cibo per più di una settimana. Lorenzo non lo riempie, lo rispetta logisticamente. Verdura, frutta non vanno sprecate, bisogna cercare di mangiarle più fresche possibile. Inutile accumulare, fare la spesa quotidianamente è un diversivo alla noia. Ma pur sempre una routine.
...
Il frigorifero è strettamente in relazione con la raccolta differenziata. Lorenzo torna a casa con i cartoni della spesa, posizione sempre gli stessi alimenti negli scomparti secondo una consuetudine che non cambia nel tempo. Gli inutili imballaggi degli alimenti in tetrapak, plastica, cartone, cellophane, alluminio, carta finiscono tutti nella differenziata. Ognuno ha il suo bidone. Non c’è emozione, non c’è sentimento, non c’è gioia, non c’è dolore in questa semplice azione. Sicurezza e soddisfazione.
A Lorenzo piace aprire il frigorifero, prendere quello che gli serve, cucinarlo, mangiarlo. A Lorenzo piace aprire quel frigorifero in particolare.
Le pareti del frigorifero sono piene di calamite che ricordano i viaggi di Lorenzo. Viaggi moderni nei luoghi di ieri. Calamite che rievocano il passato e che aprono la mente alle scoperte del futuro. Il programma della settimana è in bella vista sulle ante, i post-it per le nuove idee sul codice, le gare della domenica. Quella società è fallita per un uso abnorme e sproporzionato di post-it.
Sigmund insistette tanto per incontrare Lorenzo nel secolo scorso; quegli incontri cambiarono sia l’approccio mentale alla vita di Lorenzo, che le teorie sulla psicoanalisi del filosofo austriaco. Lorenzo cominciò a trovare spiegazioni senza dare peso alle cose socialmente importanti; ogni volta che inizia una nuova vita non chiede più che sia infinita, invano. Dopo gli incontri con Sigmund, Lorenzo cammina da solo nelle praterie della mente, la psicanalisi si può fare anche con un frigorifero. Che differenza c’è tra un tostapane ed un frigorifero? L’incertezza di scegliere tra il bianco ed il nero, l’equilibrio perso per il vento forte, nessun rischio vale quel frigorifero silenzioso.
Squilla il campanello.
Lorenzo: Cupido cosa ci fai qui?
Cupido: la Samp gioca a Ferrara, sono in trasferta, mi apri?
Lorenzo: sali ti offro un succo di mela.
Cupido: belin Lorenzo sei uno sfigato, non ce l’hai una Menabrea?
Lorenzo: si è nel frigo bella fredda. Ma com’è possibile che tu stai sempre con quella maglietta a maniche corte? È il 3 febbraio, è umido, il freddo ti penetra nelle ossa. C’è nebbia, tutto grigio e tu stai con quella T-Shirt … pure lurida. Fra un pò nevica.
Cupido: fatti i cazzi tuoi. Io non ho le ossa, mi avete anche frantumato i coglioni con i vostri problemi d’amore.
Lorenzo: ho guardato Elisa. Secondo me sa chi sono. Mi sta provocando, non riesco a vedere nella sua anima. I suoi occhi chiedono aiuto. È molto diversa, alta, troppo alta, capelli castani ricci lunghi che le coprono il viso. Occhi marroni, bianca ma non pallida. Sguardo languido, mi sta attirando nella sua trappola. Capelli lunghi rossi, con una frangetta maliziosa, occhi verdi. Cambia pelle. Molto sofistica, alto livello. Borghese, stilosa. Elisa è complicata, non trova se stessa. Lei è fragile, lo sento si vuole aggrappare alla mia forza. Io voglio aiutarla, posso donarle quel che ha bisogno in un posto semplice. Non è assurdo? Potrei fare le stesse cose che facevo con loro. Potrebbe essere pericoloso, non mi basta più il tempo passato insieme, ora voglio risposte anche se non sono pronto. C’è qualcosa che mi manca. Elisa è troppo seria perché non ride?
Cupido: non trasgredire alle regole, Lorenzo. Non l’hai ancora sfiorata, non può capirlo da un paio di foto.
Lorenzo: la sua energia mi arriva già, la sua passione deve essere solo scoperta. Se la libero, lei si salva e forse salverà anche me. Poi mi manderà a fanculo. Non vedo l’ora!
Cupido: anche lei! Ma perché non la fai finita? Vieni allo stadio, ci sono le lesbiche di Londra. Trombare non se ne parla, però hanno un bel culo tondo ma non troppo.
Lorenzo: dai dammi una mano, questa volta non ce la faccio.
Cupido: no siete troppi non ce la faccio. Andiamo allo stadio?
Lorenzo va allo stadio con Cupido. Il frigorifero è sempre lì ed è per questo che Lorenzo è ancora qui. Questa sera aprirà le ante per controllare che sia tutto a posto.
Lorenzo Calderoli è perseguitato dall’arancione, in volo verso Londra le nuvole sono arancioni. L’alba, dalla finestra della camera dell’albergo di Hammersmith, è incredibilmente arancione. Londra è grigia, c’è nebbia, umidità; Lorenzo cammina solo per le strade di notte, momento di pace e le nuvole sono arancioni. Spesso, troppo spesso in questo periodo.
...
Questa mattina Lorenzo ha accompagnato Uncolo a scuola, era buio pesto quando sono usciti. A poco a poco la luce si è fatta avanti ed ha capito completamente. Ha intravisto i colori e sapeva che doveva scoprire l’alba. L’ha seguita, sapeva dove andare per trovare quel posto in quel momento. Aveva sonno, voleva tornare a casa a dormire in pace. Non ha resistito, ha accelerato per non perdersi quei due minuti, dura solo due minuti, speciali. I piccoli piaceri quotidiani vanno ricercati, per essere gustati profondamente.
Vibra il telefono.
Lorenzo: ciao Cupido, come stai?
Cupido: belin fa freddo, stai guardano l’alba, vero?
Lorenzo: si non ho resistito, e tu?
Cupido: al Semaforo, da qui il sole arancione sorge dal mare. Ho visto il software, cazzo fai? Ti sei imbelinato?
Lorenzo: fatti i cazzi tuoi, tu hai troppo da fare sei da solo non ce la fai a mettere a posto tutto. Hai troppi casini e perdi troppo tempo a guardare il culo alle ragazze. Questa volta faccio da me.
Cupido: belin, non mi fare imbelinare, non fare belinate. Ti ricordi quando eravamo in viaggio con Marco cosa successe a Kamul? La figlia dello sciamano bozzo, hai fatto su un casino pazzesco.
Lorenzo: si eravamo vicinissimi a Karakorum ormai, non me lo posso scordare. C’erano sempre gli stessi colori, arancione. Per questo mi stai chiamando?
Cupido: si Lorenzo non caderci ancora una volta, ci sono voluti secoli prima che ti riprendessi. Forse non ti sei mai nemmeno ripreso. Se sempre una testa di cazzo, fai quello che vuoi, non ascolti. Quello sciamano arancione, ti ha spinto oltre il limite. Ti ha aperto il Svadhisthana e ti sei perso. Volevi la conoscenza di te stesso, quella pura, quella limpida, l’hai avuta ad un costo elevatissimo. Ci sei arrivato, ma non bastava, volevi volare oltre il limite possibile.
Lorenzo: vaffanculo, sono passati 750 anni e non riesco ancora a capire come sia successo.
Cupido: Lorenzo eri insieme agli ambasciatori del Papa nel 1264, avevo fatto di tutto per farti venire con me e stavi mettendo in gioco l’incontro delle culture per un amore.
Lorenzo: ora sei tu il coglione, bastava che mi avessi aiutato invece no. Tutto da solo mi hai fatto fare.
Cupido: ecco appunto, metti a posto il software. Non fare di testa tua, hai già combinato casino negli ultimi mesi. Come si chiama?
Lorenzo: Elisa, ha i capelli rossi.
Cupido: vaffanculo, torna a casa. L’alba è finita. Vai a dormire, oggi se da solo. Riposati, non fare nulla. Non è lei. Non può succedere due volte così vicino.
Элиза era la figlia dello sciamano bozzo di Kamul nella provincia del Chingi Talas. Era l’unica donna che non si poteva toccare in quel villaggio. Lorenzo non la tocco mai fino a quel momento; prima passò semplicemente molto tempo con il vecchio nelle praterie; lo sciamano lo aiutò a trovare quell’armonia interiore che stava cercando. Creatività artistica, carica sessuale, sfrenata fiducia nei propri mezzi, visione futuristica basata sulle conoscenze del passato. Passione sfrenata che sfociò nella comprensione della vita attraverso i giochi della seduzione in un luogo dove tutto era permesso. Saggezza ricercata in una società priva di qualsiasi mancanza, dove tutto bastava e niente era giudicato. Ambizione personale mai in conflitto con le libertà altrui. Ma Lorenzo non trovò l’equilibrio, Элиза.
Элиза era molto attraente, giovane donna della stirpe dei mongoli. Il suo viso aveva lineamenti curvi, i suoi occhi verde chiaro contrastavano fortemente il colore della sua pelle scura ed i capelli rossi. Lorenzo vedeva la sua anima inquieta senza pace.
Элиза sapeva della sfortuna di questa sua vita, ma non voleva perdere le gioie che aveva già vissuto nel passato e nel futuro. Lo sciamano non era stato capace di liberare Lorenzo fino in fondo.
Элиза si prese cura della vitalità e curò la depressione cronica di Lorenzo. Notti passate a fare l’amore sotto le stelle, amore scambiato tra due anime immortali che si erano conosciute prima del previsto, che non si sarebbero dovute nemmeno incontrare negli incroci del tempo universale. Amore estetico, amore goduto, amore senza richieste. Amore passionale che curava quelle ferite incurabili: l’irrequietezza dell’anima di Элиза giovane figlia dello sciamano e la depressione di Lorenzo. Amore e storie inventate. Le notti passavano velocemente, tra l’arancione del tramonto e quello dell’alba. Fino a quel giorno in cui si lasciarono scambiandosi i propri mali interiori per il futuro.
Элиза è tornata, sono passati 23 anni. Lorenzo non se n’era accorto, ma la ragazza dai capelli rossi con cui vuole giocare è Elisa. Bastava non spedirle tutte quelle rose, #Aosta. Lorenzo la deve sedurre, sarà la cura definitiva per le loro anime.
La seduzione comincia dall’acqua.
Lorenzo Calderoli ama i colori. L’anima ha mille sfaccettature di colori, tutte le cromature possibili dei colori sono presenti nel più profondo e vanno solamente scoperte. Il bianco ed il nero sono estremi che non bisognerebbe nemmeno conoscere, costretti da scelte impossibili che nessuno vuole prendere.
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I colori che questa mattina entrano dalla finestra nel silenzio di questa casa, i colori che infiammano la mente di Lorenzo. Quella mente che si riesce a stento a trattenere, che sforna idee, parole, racconti, storie come quando un fiume in piena porta a valle l’acqua dei ghiacciai sciolta dal sole. Le pagine vuote, bianche sono solo un ricordo della scuola quando non sapeva cosa scrivere. Le sue dita non riescono ad imprigionare sulla carta tutto quello che passa nella sua mente, le parole sfuggono via e forse saranno dimenticate perché non sono così importanti. Se lo sono ritorneranno, presto. I pensieri restano li dove sono e fanno male, perché non escono chiaramente. La mente di Lorenzo è bianco o nero, 1 o 0, true or false, amore o odio. L’anima di Lorenzo è colorata, come l’alba di questa mattina. Arancione, ghiacciata.
La storia immagina il passato con colori prestabiliti, preconcetti di chi quella vita non ha avuto la fortuna di viverla. Lorenzo è passato indenne nei secoli ed i colori non sono mai cambiati. Semplicemente usati in tinte più o meno opache o lucide secondo la visione dell’epoca. Si sono rincorsi sempre a portata di mano dell’occhio umano. Tutti i colori della anima aprono la mente, tranne uno. Quel colore divora.
Ed il cuore? Il cuore è rosso, fuoco, passione ed amore. Quel cuore che non si ferma mai, capace di passare interminabili ore senza sonno per soddisfare la carne ed il fisico. Quel cuore che pompa sangue, rosso!
Il rosso offusca la mente, la passione alimenta la fantasia, l’amore irrazionale fuori controllo fa uscire la mente dagli schemi prestabiliti della vita vissuta in un luogo ed un tempo che non puoi decidere. Quell’amore che non è unico, quella passione insaziabile, quella sete di vita che non riesci a colmare, l’eternità che tutti vorrebbero esclusivamente con Lorenzo.
Se Lorenzo è un amico immaginario, allora Elisa è la sua amante immaginaria. No Elisa è molto di più; Elisa è la dimostrazione che il destino esiste, che i momenti della vita, quelli importanti, non si scordano e ritornano. Elisa conosce il segreto di Lorenzo, ne è attratta e spaventata. Non ha fatto nemmeno tanta fatica, ci è cascata forse per caso. Affascinata dalla sua storia non sa se paventarsi, farsi riconoscere, uscire allo scoperto. Scoprire Lorenzo. Elisa è vera, Elisa esiste, Elisa ama.
Elisa ce l’ha. Le sue foto dimostrano il suo spirito introverso, che non riesce a ribellarsi. Lei si mostra anche se ne farebbe a meno. Le sue foto non sono banali, non catturano la sua preziosa anima, svelano la sua inquietudine interiore. Elisa conosce se stessa e non cerca la pace. Lorenzo non conosce se stesso e ricerca la pace.
Lorenzo vive questi momenti di angoscia fuori controllo in maniera più ponderata, si sente uguale agli altri, si guarda intorno e pensa loro sono come me, io sono come loro. Osserva, ma non può più fissare. Gli manca il controllo personale per giocare serenamente.
Lorenzo conosceva se stesso e viveva in pace. Viola, Verde, Blu. Elisa ha i capelli rossi. Lorenzo vuole giocare con Elisa.
Lorenzo Calderoli ha perso, è stanco. La tranquillità non è semplice affatto. Lorenzo è sereno ma mai sarà tranquillo. Le sue debolezze non lo hanno salvato. Quel peso c’è ancora, più grosso di prima. Solo che adesso sa che c’è. Se ne accorge
...
e non sa più combatterlo. Non guarda più le stelle per sapere dove andare, perché non sa più dove vuole andare. La fragilità delle sue azioni non lo ha per nulla aiutato ad uscire da lì. Ha vissuto insieme a lei nelle sue fantasie, ha scritto fiumi di pagine che solo loro hanno letto. Parole senza senso, che non capisce neanche più. Ha scritto di chi non è piangendo lacrime non sue. Vuole arrendersi, non vuole più far male a nessuno, solo a se stesso. Ci è abituato e non gli fa male. Non sei tutto, perché il tutto non esiste. Lorenzo può essere tutto, ma non lo sa dare. Perché lorenzo vuole stare da solo, perché Lorenzo sa come stare da solo, perché basta a se stesso. Senza speranza. Perché non piange se se ne sto da solo.
Lorenzo vive nell’infinità del tempo e l’amore non è contemplato in questo viaggio eterno. Voleva raccontare il suo cambiamento, la sua vera vita ottimistica. Ma scrive solo per se stesso, come è giusto che sia. Desidera qualcos’altro, molto di più e non è disposto a farvi pagare questo prezzo altissimo. Ha visto tantissime cose, non gli bastano le cose reali gli serve la metafisica dell’anima per andare più a fondo. Fino in fondo.
Dal dolore si può ricominciare?
Lorenzo non ha trovato quel posto, ci abita già nel cuore di mille persone. È triste non averlo capito ed aver cercato con i suoi occhi quello che aveva già. Ma quel coraggio doveva uscire, non poteva rimanere intrappolato in eterno. Aveva una vita, senza voglia di scoprire veramente quello che gli stava attorno. Allora è scappato per cercare la forza lontano negli anni passati senza pensare al presente. Negando un futuro a tutti. Le cose sono cambiate e non torneranno più come prima, bene perché prima andava bene. Male perché ora va bene, però non si accontenta più come prima. Deve dimenticare quelle scelte che fanno male per incontrare se stesso. Oppure quelle scelte gli hanno fatto conoscere se stesso che scappa da tutto per rifugiarsi in se stesso? Lorenzo Calderoli vuole ridere a crepapelle. Non ha paura.
Lorenzo Calderoli ha finito di leggere un altro libro. Non facile da capire cosa veramente voglia dire Italo. Ci deve pensare un po’ su. Magari fare qualche schemino per semplificare. Metà buono, metà cattivo,
...
nessuno dei due va bene a tutti, tutti e due stanno sul cazzo a qualcuno.
Metafora di vita? Da che parte è Lorenzo? Da che parte ti senti tu? Perché amano la stessa donna?
Il bene ed il male… sono un’unica essenza? O un limite?
Forse meglio essere solo bene o solo male. Bianco o Nero, 1 o 0, Si o No, Vero o Falso.
Ti ricordi cosa ho scritto qualche tempo fa?
Non ci sono confini tra bene e male, non so mentire alla mia anima. Stare vicino a lei mi fa bene; non potere andare a fondo non ha senso, mi fa male.
Dominare il male attraverso le fragilità del bene.
Forse semplicemente accettare di non poter essere tutto.
È buio nella notte in questa città straniera, Lorenzo non ha paura. Fa freddo e l’umidità gli penetra nelle ossa vecchie. Cammina con il suo loden aperto sotto la pioggia alla ricerca della serenità perduta. Lorenzo è sbagliato, padrone del suo destino come della sua vita infinita ed immortale. Aspetta in un posto perfetto la tranquillità mai trovata sotto i cieli stellati, guardati di traverso da migliaia di luoghi eterni sempre ad occhi chiusi. Stelle che conosce a memoria, che comunque riesce a vedere al di là delle nuvole.